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Beacons of Ancerstorship

Di: Franca Di Roma | 04/06/2009
Chi negli anni '90 si era appassionato ai suoni dei Tortoise attendeva, ormai da qualche anno, un ritorno discografico degno di capolavori come lo straordinario "TNT" del '98, visto che gli ultimi album, datati 2001 e 2004, erano stati un po' più sottotono.
Finalmente l'attesa sta per volgere al termine, dal momento che il prossimo 23 giugno arriverà il nuovo lavoro dal titolo "Beacons of Ancerstorship".
Il preascolto dell'intero album ha confermato la voglia della band dell'Illinois di non volersi fare imprigionare dall'etichetta, sempre fortemente respinta dai quattro Tortoise, di "post-rock", ma ancora una volta l'inclinazione è proprio quella, con una tendenza continua a recuperare i suoni più disparati che i quattro, capitanati da John McEntire, vanno a riassemblare ad arte, creando tante tracce in cui i suoni più low-fi vengono assorbiti e dilatati in vere jam di psichedelia elettronica. L'album si apre con "High Class Slim Came Floatin' In", dove sono proprio le tastiere di John McEntire a farla da padrona, distorte e trattate secondo attitudini che richiamano i sintetici anni '80; una tendenza che prosegue anche nella successiva "Prepare Your Coffin", che sembra quasi una session di psichedelia che cresce fino a diventare un pò (troppo?!) barocca. La tendenza si inverte solo alla quarta traccia, "Gigantes", che si costruisce, in un lievitare di suoni, intorno ad un ritmo più ipnotico, che parte minimalista e si arricchisce via via.
Un punk-noise sintetico, che vira verso suoni vagamente progressive, pervade l'impronunciabile "Yinxianghechengq", mentre la successiva "The Fall of Seven Diamonds Plus One" rallenta verso rumori sordi che si vanno ad intercalare alla chitarra di John Herndon, fino a chiudere il lavoro con il pezzo "Charteroak Foundation", che è la perfetta sintesi di cosa vogliono fare i Tortoise con questo album, che sembra proprio essere un autentico tributo a 30 anni di musica, dagli psichedelici anni '70, passando per i più sintetici anni '80, fino all'attitudine indie degli anni 90: in una parola, anche se i Tortoise non gradiscono, questo è post-rock.

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