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No LIne On The Horizon

Di: Gianpaolo Castaldo | 27/02/2009
Compito arduo, giudicare questo nuovo lavoro degli U2. Se lo guardi dalla prospettiva del vecchio fan innamorato di "The Unforgettable Fire" e "The Joshua Tree", la tentazione è quello di tornare dove lo hai comprato e farti restituire i soldi. Se invece fingi che gli U2 siano un buon gruppo il cui primo cd si intitola "POP", l'ascolto si fa più interessante. Sulla "linea maginot " di questo atroce dubbio, tirare una conclusione chi sia una, mi risulta impossibile. Troppo amore forse, troppa fiducia riposta in questa formazione che personalmente mi ha fatto credere che il loro sound avesse qualcosa di importante da offrire ancora. Parliamoci chiaro: il disco non è brutto, anzi. In alcune tracce si notano degli evidenti rimandi ad un passato glorioso, ad una consapevolezza di una band rimasta tale nella line up e quindi di un gruppo di amici che ancora si diverte a fare musica. Seduto sopra una montagna di denaro, certo, ma che ancora si diverte, sopratutto grazie all'aiuto dei vecchi amici/produttori Brian Eno e Daniel Lanois, qui presenti in sette brani. In questa ottica, NLOTH è un disco che in qualche suo momento ti fa anche godere (penso a "Magnificent", forse il brano più intenso dell'album), ma anche a "The Unknown Caller". Poi però, con lo scorrere delle canzoni, i dubbi si fanno sempre più evidenti e ci si rende conto che ancora una volta la magia non si è ripetuta: disturba, a mio parere, l'attitudine SOUL che Bono mette nel cantato in molti dei brani. Urta, sempre a mio parere, che il singolo estratto, "Get On Your Boots", ricordi maleficamente un altro brutto vecchio singolo, "Vertigo". Che "Crazy tonight" reciti : "Divento pazzo se stanotte non faccio il matto"... (!).... Ancora, insopportabili certi echi di world music presenti in più di un momento del cd... c'era bisogno di tutto questo, dall'ultimo bastione globale del rock? Io credo di no, ma tant'è. "New Line" venderà un numero esagerato di copie, il loro tour (8 e 9 luglio uniche date italiane, a Milano) sarà sold out ovunque. Quello che manca, da "Acthung Babies" in poi, agli U2, è l'epicità di certe loro canzoni che si sono intrufolate nella nostra vita generando, ahinoi, uno scudo di protezione che rigetta tutto ciò che proviene da loro ma che non è all'altezza. Non si possono scrivere canzoni come "Exit", "Bullet The Blue Sky", "Gloria", e/o "Until The End Of The World" , pietanze servite su piatti dorati serviti da camerieri in livrea, per poi essere accompagnati, la volta dopo, a cibarsi alla mensa della Caritas. Con tutto il rispetto della mensa della Caritas.

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