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Di: Gianni Ciaccio | 20/04/2007

Michael “Ciccio” Moore alcuni lo definiscono come un tipone non troppo simpatico. I suoi documentari magari avranno all’interno qualche inesattezza però hanno dalla loro una interpretazione della società, statunitense spesso, di lucida e polemica contraddittorietà. Qualche anno fa denunciava in "Bowling a Columbine" la facilità con cui si possono acquistare armi e, quindi, usarle. Parlava proprio di una strage avvenuta nella scuola di Columbine dove un giovane armato aveva dato fine e sfogo a tutti i suoi fantasmi uccidendo degli studenti. Fatti che tragicamente si ripetono quasi rituali a scadenze fisse. E' di poche ore fa l'ultimo drammatico episodio. Tutti i tg danno notizie come questa in "prima pagina". Tutti sanno, ne parlano.

Ma tutto si ripete a distanza di tempo.

Penso che uno dei nostri veri millenium bug sia la Memoria. Se l'abbiamo è corta. La velocità non si accorda con la memoria: tutto accade velocemente, tutto è rimpiazzato velocemente. Non c'è tempo per nessuna analisi che sorpassi i due giorni. In due giorni leggiamo e sentiamo di tutto, sapendo che in soli due giorni le opinioni, chi le manovra, cominceranno una rotazione sul loro asse fino a tornare quasi esattamente al punto di partenza. Negli USA dopo fatti così gravi si rifà sentire la voce di coloro che chiedono maggiori restrizioni sulle vendite di armi, dopo poco tempo ecco di nuovo chi ricorda che la libertà di possedere armi è fondamentale per la sicurezza di ogni cittadino libero. E via per un altro giro di giostra...

Ed il bello è che la morale di questa favola la possiamo cucire su buonissima parte del nostro vivere, pubblico e privato.


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