That Lucky Old Sun

Ardua impresa davvero, commentare un cd di artista di spessore come Brian Wilson, I Beach Boys, gli anni '60, il surf, l'estate, la spensieratezza di anni irripetibili, queste sono le associazioni di idee più comuni che possono venire in mente al sol citare il suo nome. Eppure quattro anni fa, con la pubblicazione di "Smile", Brian lanciò un messaggio molto forte al mondo della musica, un messaggio cifrato che comunque aveva un decript interno molto facile da aprire: "Ho ancora qualcosa da dire". Questo "That Lucky Old Sun" conferma quell'impressione. Una sorta di concept album composto da 17 brani di cui 4 sono semplici narrazioni, scritte dal suo grande amico e collaboratore Van Dyke Parks, autore tra l'altro di tutti i testi del già citato Smile. Il SOLE ancora una volta al centro del discorso, quello splendente e luminoso dei giorni del surf, quello pallido e freddo dei giorni della depressione. Lo aiutano musicisti di gran calibro, i Wondermints, dei quali presto sentiremo parlare. Assencondano in tutto e per tutto l'estro di Brian, sia nelle partiture musicali che negli impasti vocali. Cosa avrà pensato Wilson il giorno che varcò il portone della Capitol Records per incidere questo cd? Chi è stato almeno una volta a Los Angeles sa di cosa parlo, per gli altri basterà sapere che i dischi più importanti dei Beach Boys furono registrati là. Un sussidiario molto esaustivo questo cd, uno spaccato moderno di gran classe proiettato in avanti con la consapevolezza di un grande passato, giusto in tempo per ricordare che tutto è cominciato anche da qui.