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Knowle West Boy

Di: Gianpaolo Castaldo | 22/07/2008

Dopo il nuovo, attesissimo cd dei Portishead, arriva anche quello di Tricky, alter-ego nella scena trip hop di Bristol di cui i primi (insieme ai Massive Attack) sono senza dubbio gli alfieri. Cinque anni di silenzio, un lustro passato negli Stati Uniti alla ricerca del Sacro Graal dell'ispirazione e il risultato è un cd intermittente, claustrofobico in alcuni suoi momenti ma spiazzante e difficile da capire, per la deriva che assume, in altri. Già dal singolo, "Council Estate", si intravede una certa confusione, ma si sa, il singolo non è mai lo specchio di un album anzi, potenzialmente serve ad attirare un possibile nuovo pubblico al quale poi dare in pasto il resto dell'artista. Ma laddove i Portishead danno un'accellerata bruciante sui possibili nuovi sentieri da esplorare, qua invece il passo indietro è palese. Passo indietro rispetto a "Maxinquaye", sia chiaro, per me il suo lavoro più completo e mio personale punto di riferimento. Ma qualche rimando, a quelle sonorità, c'è, sopratutto in "Joseph" e "Past Mistake". Quello che non passa è l'uso dell'elettronica un pò fine a se stesso e l'onnipresente sensazione di precarietà, del "vorrei ma non posso". Che da lui, non te lo aspetti, mai. Speriamo che "Knowle..." sia il ponte di passaggio verso qualcosa di più corposo, quantomeno. In stand by, dunque.


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