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Little Lucid Moments

Di: Gianpaolo Castaldo | 11/04/2008

Che i norvegesi Motorpsycho avessero intrapreso una deriva prog, era abbastanza chiaro. "Phanerothyme", del 2001, ci aveva rivelato chiaramente questa attitudine che si nutre di sè all'interno del combo nord europeo. Una storia molto bella iniziata nel 1990 con "Maiden Voyage", una storia che continua, coerente ed entusiasta, con questo nuovo cd. Quattro brani (!) molto lunghi sono la spina dorsale di LLM, uno di essi è una suite divisa in più movimenti. Agli occhi dei puristi, "un'offesa al comune senso del pudore", oppure "suoni fuori dal tempo", già intuisco. Per chi conosce la band, vi informo che questo lavoro è il ritorno in pompa magna di una potentissima band ai suoni che l'hanno resa celebre. Entra in formazione un nuovo batterista, Kenneth Kapstad, ma il mood non cambia. Psichedelìa allo stato puro con spruzzi di Hawkwind e Led Zeppelin, tanto per capirci. Per anime giù di morale, una iniezione di adrenalina pura.


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