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Third

Di: Gianpaolo Castaldo | 05/04/2008

Undici anni dopo il loro secondo omonimo cd e dieci dopo il "Live in New York", tornano gli alfieri del Bristol Sound, i Portishead. Un "deca" che ha letteralmente trasformato il suono della band guidata da Beth Gibbons e Geoff Barrow, protagonisti di una stagione irripetibile che comprende, far i tanti, anche i Massive Attack e Tricky. Il trip hop, certo. Un marchio di fabbrica che ha segnato a tinte indelebili il cuore e la mente anche dei più scettici fruitori di questa musica, me compreso. Ci ho "convissuto" col Bristol Sound per un lustro o più, consumando letteralmente questi cd. Protection, Dummy, Maxinquaye... cool jazz, acid house... e quando la fiammella si era ormai esaurita, i Portishead tornano con un lavoro spiazzante. I suoni si sono fatti scuri, gli arrangiamenti (perfetti) a volte sfiorano gli stilemi tipici dell'industrial (!), la voce di Elizabeth si insinua sinuosa come sempre in tessuti sonori che indicano le direzioni più disparate. Difficile tracciare un percorso o dare le coordinate di questo cd. Scordatevi le trame esotiche battute in downtempo che segnarono Glory Box, tanto per citarne una. Qui l'aria è poco respirabile e il gioco degli strumenti in campo cambia spessissimo. Un'indicazione possibile è l'inserimento delle chitarre, sconosciute fino ad ora. A mio parere, un capolavoro.


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