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15/05/2017

Sleaford Mods: English Tapas

Cambiano i tempi. Cambiano le modalità. Nella compilazione di uno dei miei ultimi podcast stavo ripercorrendo la strada di due grandi gruppi britannici nati negli anni ’60. Se Pete Townshend degli Who nello sviluppo della sua opera rock mai realizzata Lifehouse (poi confluita in Who’s Next) se la prende con i predicatori della rivoluzione che quando arrivano al potere si comportano come i loro predecessori ("Won’t Get Fooled Again"), i Kinks pagheranno di tasca propria la loro denuncia del declino della nazione con la soppressione di Arthur (Or the Decline and Fall of the British Empire) lo sceneggiato tratto dalla loro omonima opera rock, che la classe dirigente britannica non poteva permettersi di avallare.

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13/12/2016

Bol&Snah: So? Now?

Trondheim è una piccola città di circa 190.000 abitanti, la più settentrionale delle "grandi" città norvegesi. Sede di una nota università e con una scena musicale estremamente attiva tra rock, alternative jazz e sperimentazioni varie, da Trondheim sono uscite molte band importanti, tra cui i più conosciuti al grande pubblico sono sicuramente i Motorpsycho. Nel 1995 l'unione tra la batteria non convenzionale di Tor Haugerud, il synth di Ståle Storløkken, la voce cristallina e i campionamenti di Tone Åse (moglie di Storløkken) e il sassofono di Tor Yttredal ha dato vita al progetto BOL, un foglio bianco dove i quattro musicisti hanno iniziato a modellare e dipingere il proprio suono tra jazz, [... leggi ancora ]

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16/11/2016

Avvolgere

A tre anni di distanza dal precedente “Circumambulation” tornano i True Widow dell’ex Slowride Dan Phillips con il loro quarto album che si pone ancora al crocevia polveroso tra stoner-rock e shoegaze, strizzando l’occhio alle proprie reminiscenze blues ed indie-rock.
Il trio texano prova a perfezionare la personale formula “stone-gaze” facendo galleggiare il proprio suono sporco, distorto e gonfio di watt, in una dimensione narcotica ed onirica che prende curiosamente il nome di un verbo italiano: “Avvolgere”. La prima definizione del vocabolario italiano riguardo al verbo avvolgere recita così: ”Girare una o più volte una cosa intorno a un’altra o su sé stessa”, e sembra proprio il procedimento adottato da [... leggi ancora ]

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13/09/2016

RR.TO: 10 anni e li dimostra tutti

Se ci seguite, e siete in tanti, lo sapete a memoria. Il 19 giugno del 2006 inizia la pod radio radiorock.to - the Original, che prende la sua forma attuale con un podcast quotidiano nel settembre di quello stesso anno. Insomma abbiamo appena inaugurato la undicesima stagione, partita con qualche incertezza di palinsesto è vero, ma abbiamo ripreso  con l'inossidabile Stefano Santoni.
Il nostro modo di intendere la radiofonia nella sua essenza quindi continua, come sempre usiamo i mezzi che abbiamo a disposizione che sono la rete ed un sito web, il podcast e lo scritto; ci piacerebbe utilizzare le onde radio ma non abbiamo questa possibilità eppure, secondo me, di radio ne facciamo molto di più di quanto non se ne senta [... leggi ancora ]

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09/09/2016

Redshift

“Un tag (cioè etichetta, marcatore, identificatore) è una parola chiave o un termine associato a un’informazione (un’immagine, una mappa geografica, un post, un video clip …), che descrive l’oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave.” Così recita Wikipedia, la “bibbia” dei nostri giorni definendo il termine “tag”, usato spesso in fase di recensione per attribuire un genere o una parola chiave ad un gruppo o ad un artista. Nel caso dei Rhyton da Brooklyn, NY, è davvero arduo solo provare a classificare qualcosa che è difficilmente richiudibile in un singolo contenitore. La band è formata da tre musicisti che amano sperimentare, giocare con i suoni, [... leggi ancora ]

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29/06/2016

Denver

Riassumere gli ultimi 30 anni di musica prodotta da quel pazzoide di Neil Michael Hagerty è un’impresa quantomeno tortuosa ed improba. Una storia che inizia a Washington DC, quando un giovane Hagerty si unisce a Jon Spencer e ai suoi irriverenti e sboccati compagni di avventura nei Pussy Galore. Il gruppo si dimostra presto troppo sgarbato e disgustoso per entrare nelle grazie del deus ex machina della scena hardcore della capitale statunitense, ovverosia Ian MacKaye, leader dei Fugazi e boss della Dischord Records. E allora la band fa armi e bagagli e si trasferisce nella più libertina NYC dove riesce a pubblicare un capolavoro dissacrante come Right Now!, all’interno del quale il loro blues scomposto fatto di minuscole e rumorose [... leggi ancora ]

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21/06/2016

Interventions

Gli Horse Lords sono in quattro, vengono da Baltimora e con Interventions sono arrivati al loro terzo album in studio. La struttura è quella (quasi) classica di un gruppo rock, Owen Gardner (chitarra), Max Eilbacher (basso), Sam Haberman (batteria) e Andrew Bernstein (sax e percussioni), ma le finalità sono totalmente diverse. Gli Horse Lords agiscono come un malware che si annida nel cuore del rock, lo corrompe e lo muta in un'altra entità. Si potrebbe chiamare math rock, ma non ci sono equazioni ne spigoli, ci sono spirali di suono che vengono dagli studi musicali dei quattro. Tutti e quattro i componenti del gruppo hanno studiato classica contemporanea, in particolare Gardner suona il banjo ed è studioso di blues e folk africano della [... leggi ancora ]

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21/05/2016

GIACINTO DETTO MARCO

Uno dei ricordi più belli della mia vita fu quando nel giugno 1978 suonammo a Piazza Navona, davanti a un migliaio di persone, durante la festa di chiusura della campagna referendaria radicale che portò all’abrogazione della famigerata Legge Reale sull’ordine pubblico e del finanziamento pubblico dei partiti (qui mi trovavo meno d’accordo ma tant’è). Avemmo anche un bel successo nonostante suonassimo stranezze mistico-indiane-elettroniche.
Non era la prima volta che suonavamo per i Radicali: ricordo almeno un altro concerto a piazza Farnese un paio di anni prima: anche quello una gran folla, e un successo ancora più grande, nonostante la musica elettronica-tedesca-fischi-e-botti, talmente fischi-e-botti che dovemmo smettere [... leggi ancora ]

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29/04/2016

Void Beats / Invocation Trex

Nel 2009, gli Stereolab si sono presi una pausa di riflessione, lasciando liberi i due membri fondatori, Lætitia Sadier e Tim Gane, di percorrere strade alternative... La Sadier si alterna tuttora tra i suoi progetti solisti ed il suo nuovo gruppo Monade, mentre la visione sonora di Gane, che da sempre oscilla tra psichedelia e kraut, ha dato forma ad un nuovo progetto chiamato Cavern of Anti-Matter. Il primo lavoro uscito con questa ragione sociale, “Blood Dreams” del 2013, aveva fatto intravedere alcune delle soluzioni estetiche analogiche predilette da Gane, ma è con questo nuovo e monumentale “Void Beats/Invocation Trex” (registrato a Berlino, tanto per consolidare il legame con il krautrock), che la visione concettuale del [... leggi ancora ]

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06/04/2016

She Sleeps, She Sleeps

Mats Gustafsson (saxes), Johan Berthling (contrabasso) e Andreas Werliin (batteria, lap steel) arrivano con She Sleeps, She Sleeps al terzo album (quinto se contiamo le collaborazioni con Jim O'Rourke e Oren Ambarchi) sotto il nome di Fire!, dove confermano la bontà della loro idea sonora. Nessuno come loro riesce a costruire aerodinamiche navicelle spaziali, riempirle di psichedelia, noise e kraut, e poi farle atterrare dolcemente su un pianeta dove la materia prima è l'improv-jazz. Difficile dire se il combo svedese riesca ad entusiasmare più nella classica formazione a tre, o nella versione allargata Fire! Orchestra dove insieme ad altre decine di musicisti (dalla versione a 30 sono passati a quella a 18) provenienti dagli universi [... leggi ancora ]

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