Aux volontaires croix de sang
Dall'ambient alla musica industriale a un dark che definire dark è troppo poco. Così i francesi Les Joyaux de la Princesse, che datano una storia ventennale di realizzazioni spesso stampate in tirature limitatissime. Aux volontaires croix de sang mette insieme un maelstrom di voci e atmosfere prese dai tempi della prima e seconda guerra mondiale. Discorsi politici, clamori, un documentario vero e proprio fatto di suoni, una denuncia della guerra in tutte le sue forme, un'opera di estrema sensibilità, anche se di non facile ascolto. Da sperimentare a volume alto, al buio, con le cuffie: una cascata sonora che non da' scampo, per un disco che quanto a intuizioni e resa drammatica è sicuramente da inserire ai primissimi [... leggi ancora ]
LeggiWith Lasers
Un disco che coniuga la follia di stampo zappiano al funk e all'hip-hop: il prodotto è un lavoro che potrà spiacere a qualcuno, ma che sentito nel suo complesso è una vera scossa elettrica. Autore, un trio di Rio de Janeiro che si accosta alla musica in maniera tanto scanzonata quanto autorevole, confezionando un piccolo capolavoro dell'assurdo. Il tutto unito alla giovane età dei musicisti e al loro parlare, diciamo così, disinvolto, mette insieme una vera ricetta del successo: tournee ormai esaurite, uno stuolo di fan che travalica i confini del Brasile, recensioni talvolta entusiastiche, talvolta distruttive. Ce n'è per investire una mezz'oretta in un ascolto assolutamente fuori dei canoni.
Armageddon (1975)
Un grande disco di hard rock, con qualche anticipazione di quella che sarebbe stata la grande scossa del '76-'77. In molti vedono in questo gruppo tanto storico quanto misconosciuto i germi di un certo punk come quello dei Killing Joke. Ad ascoltare bene si avverte ancora una certa modernità nel sound, anche se forse per ravvisare prodromi di new wave in album del 1975 bisognerà rivolgersi altrove. In ogni caso una scoperta: una collezione di tracce tutte belle tirate e l'adrenalina che non accenna mai a scendere. Creatura dell'ex Yardbirds Keith Relf, Armageddon propone una sua linea che oltre all'hard, va a pescare nel blues e nel prog lisergico.
60 Watt Kid
Ambient, psichedelia, experimental noise pop e perfino un pizzico di hip hop. E' la proposta di questo trio di San Francisco, che alla città del Golden Gate dedica anche un omaggio, scrivendo il nome della città all'incontrario. Album assolutamente godibile, sia pure non eccelso, un lavoro che ha il pregio di non ripetersi mai, traccia dopo traccia riserba una piccola sorpresa e si candida a un posticino d'elezione in un'ideale Top 100 di quest'anno.
Instead
Non passerà alla storia come il più bell'album del 2007, no, però l'operazione che associa Paul Humphreys, ex OMD, e Claudia Brücken, ex Propaganda, è senza dubbio di rilievo. Elettronica e ritmi pop che alle volte sconfinano in una dance sofisticata. Appartiene a quest'ultimo genere la cover di Have a cigar dei Pink Floyd, un tappeto sonoro bello insistito e mai sgradevole, con la voce di Claudia che ci riporta al passato. Tra gli echi illustri, quelli di Everything but the girl e dei Kraftwerk, e la collaborazione di Martin Gore dei Depeche Mode. Un ascolto gradevole.
Vodka likes smoke (the dammned poets)
Pronto il tappeto rosso? Srotolatelo. E giù il cappello per questo gruppo polacco che si è inventato uno dei dischi a mio avviso più belli di questo 2007. Kazimierz Raton, Marek Hlasko e Edward Stachura, questi i nomi dei tre poeti "maledetti" che hanno ispirato un lavoro insieme poetico, commovente, trascinante e moderno. Le recensioni parlano di una sintesi di cold wave, neofolk, pop e anche echi di cabaret decadente. Voci che si sovrappongono a tracce sature di suoni, iterazioni mai fini a se stesse, un filo logico che non si perde mai. Una sintesi drammatica e trascinante, nel bene e nel male, di ciò che è stata la Polonia nei cinquant'anni di regime comunista.
La misura della felicitÃ
Di seguito un articolo di Giorgio Ruffolo, pubblicato da La Repubblica il 4.11.07. Giorgio Ruffolo è una delle menti storiche più lucide e innovative della sinistra. Leggete cosa s'inventa...
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Sociologi, statistici e governanti sono tutti d’accordo: il Prodotto interno lordo non è più in grado di rappresentare il benessere delle nazioni. Il problema è con che cosa sostituirlo. Molti ci riflettono da tempo; adesso un convegno organizzato dalla Ue a Bruxelles sembra preparare una svolta anche istituzionale
Il tema della felicità non è nuovo nella storia del pensiero [... leggi ancora ]
Noise won' stop
Hard dance, nu-rave, e wave da ballo. Insomma, qui si muovono le anche e il sedere per tutta la durata del disco, un lavoro che certamente non aspira a profondità abissali, ma che si fa comunque apprezzare per varietà e soluzioni ritmico-melodiche. C'è perfino un omaggio in italiano a Fabrizio de André, una sorpresa quasi a fine album, che rende questo Noise won't stop un must nel suo genere. Peter Cafarella e Nate Smith sanno il fatto loro e aggiungono una piccola impronta a quel NY sound che al momento spopola. Qualcuno ha scritto che in un anno in cui i dischi buoni si contano sulle dita di una mano, gli Shy Child, già gruppo di supporto per band più affermate e ammiratori piuttosto evidenti dei Klaxons, almeno una [... leggi ancora ]
LeggiEulogy for Evolution
E' classica o contemporanea? Ha a che fare col rock? Dove vuole andare a parare? Domande tutte inutili per questo piccolo capolavoro dell'islandese Ólafur Arnalds, appena vent'anni e un universo di opportunità e collaborazioni tutte diverse aperto davanti. Quel che è certo è che questo disco è di una bellezza struggente: se alcuni lavori che abbiamo visto nei giorni scorsi ricordano molto una sceneggiatura cinematografica o di un cortometraggio, questa raccolta propone autentici oli su tela, dipinti di emozioni e situazioni, di incredibile profondità per un artista così giovane. Ad ascoltarlo con attenzione si rischiano le lacrime, e non è uno scherzo. L'impianto classico del piano si fonde a perfezione [... leggi ancora ]
LeggiI numeri dell’aggressione al paesaggio in Italia
Tratto da Eddyburg, a firma di Vittorio Emiliani:
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La relazione al recente convegno sul "paesaggio italiano aggredito", tenuto a Roma il 25 ottobre 2007, ricca di dati interessanti.
L’Italia sta vivendo una contraddizione stridente. Una delle tante, e però questa colpisce ad un tempo l’integrità già così intaccata del paesaggio italiano e la qualità già mediocre della condizione abitativa dei redditi più bassi. Registriamo infatti ad un tempo un consumo di suolo libero (e quindi di paesaggio) letteralmente dissennato e una vera e propria [... leggi ancora ]
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