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Eccoci qua, senza governo. Ricordo qualche anno fa un periodo lunghissimo senza governo. Non mi ricordo il motivo esatto, forse era appena passato l'uragano tangentopoli ma per motivi tecnici non si poteva votare in tempi brevi o qualcosa del genere. Ma anche in tempi più recenti, all'indomani delle ultime votazioni, ricordo un tempo insolitamente lungo trascorso nel limbo istituzionale, in attesa che il nuovo governo si insediasse. Il sole sorgeva lo stesso al mattino. E adesso? Chi insultiamo? A chi rimproveriamo scelte incoerenti o politiche bellicose? Perchè in fondo è questa la funzione dei governi in Italia. Visto che la politica estera la fa la C.I.A., i diritti civili vanno trattati con il vaticano e l'economia viene pilotata dal Fondo Monetario Internazionale qual'è la funzione del governo italiano? Semplice, fare il pupazzo bersaglio nel gioco delle tre palle del luna park. Tre centri e vinci l'orsacchiotto. Ma adesso bisognerà aspettare qualche giorno per sapere a chi tirare le palle. In alternativa alle palle vi è una variante del gioco in cui si tirano delle torte alla panna, in un caso come il nostro odierno sarebbe preferibile. Almeno non potendo tirare le torte a nessuno ci resterebbe la cosa più intelligente da fare, mangiarcele. Invece tanto per cambiare ci tocca MANGIARCI LE PALLE!!!!
Franz aggiunge: siamo entrati in un vicolo cieco, da una parte un governo che per accontentare tutti, media in modo più o meno segreto e distribuisce carote e bastone, dall'altra un gruppo di esponenti politici probabilmente più attaccati ai loro principi che al senso dello stato. Io non canterei vittoria, siamo difronte ad un errore storico, non possiamo fare finta di niente, il giorno stamattina è sorto, ma con la luce sbagliata. Abbiamo una speranza secondo me, che la paura per questa sbandata faccia far quadrato alla maggioranza che legittimamente ha vinto le elezioni, io non credo che non ci siano spazi di manovra, non è tempo ne luogo per delegittimare il governo più di quanto non stiano facendo dalle opposizioni e anche dalla stessa maggioranza. Contestare e scendere in piazza è segno non di disaccordo ma di dibattito, e abbiamo bisogno di dibattere. Io incrocio le dita.