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IN CHE MANI SIAMO?

Di: Marcello Berlich | 16/12/2009

 IN CHE MANI SIAMO?

Su almeno una cosa, Silvio Berlusconi ha ragione: siamo alle comiche: c'è da pensare che l'Italia  nell'ultima settimana abbia davvero toccato il fondo, e l'unica via per salvarsi è probabilmente quella di riderci sopra... più che un sorriso, la gravità della situazione richiede probabilmente un sonoro sghignazzo.
Si è arrivati ad attendere le dichiarazioni di  un pentito di mafia, come se  fossero l'ultimo segreto di Fatima, tutti nell'attesa spasmodica delle sue rivelazioni sul Presidente del Consiglio.
Io non so quanto ci si renda conto di quale punto di scadimento morale e civile abbia toccato l'Italia con questa situazione: il pentito Spatuzza non è affatto una brava persona, è uno che ha ammesso svariate decine di omicidi e qualche strage, uno che a dire il vero dovrebbe marcire in galera, o preferibilmente sotto terra, e invece assurge quasi al ruolo di star: c'è da pensare che se non fosse stato per la sua 'qualifica' di pentito, con tutte le misure di protezione che lo circondano, sarebbe stato conteso immediatamente da tutti i salotti televisivi più in vista...
Insomma, giorni ad attendere cosa avrebbe detto, per trovarci ad ascoltare un semianalfabeta
che sembra perfino incapace di articolare una frase di senso compiuto, formata da soggetto,
verbo e complemento oggetto.
Ascoltando Spatuzza c'è da vergognarsi di vivere qui: un intero Paese, o almeno, una bella fetta
di esso, a pendere dalle labra di un pluriomicida, complimenti.
Non ne faccio una questione di merito: l'utilizzo dei pentiti è  putrtoppo un male necessario, e per quanto riguarda Berlusconi, personalmente mi sono fatto l'idea che sia una persona con
pochi scrupoli che quando c'è da raggiungere un obbiettivo va poco per il sottile, riguardo
strategie e frequentazioni, e che abbia adottato questa forma mentis sia da imprenditore che da politico... da questo a presentare il Presidente del Consiglio come un Signore del Crimine, un 'supercriminale' da fumetto però ce ne passa...
Però non è di Berlusconi che voglio parlare, ma della situazione che si è venuta creare: non è possibile che in Italia ci si riduca così, e ancora più grave mi pare il fatto che di indignazione ce ne sia stata ben poca ed espressa, in modo strumentale, o da chi è dalla parte del Presidente del Consiglio, per difenderlo, o da chi in questa fase sta cercando di presentarsi come qualcosa di 'nuovo' nel panorama politico italiano: insomma, il monopolio dell'indignazione è stato lasciato a gente come Cicchitto, Emilio  Fede o Francesco Rutelli...
Altrove, solo silenzio, o generiche affermazioni sulla necessità di verificare le dichiarazioni
di Spatuzza: il PD ancora una volta in  panchina, ad attendere lo sviluppo degli eventi... certo, nel week-end il PD nelle piazze a presentare le proprie idee, ed è un segno di vita, ma nel caso Spatuzza ancora una volta ho avuto la fastidiosa impressione che il PD 'ci sperasse', in Spatuzza, poi  peraltro smentito da Graviano... avrei preferito sentir giungere qualche 'segno di vita' da gente tipo la Finocchiaro, invece nulla, sempre in attesa che il Premier venga  sotterrato dai suoi guai giudiziari...  eppure secondo me, stavolta era proprio  necessario un moto di indignazione, una manifestazione di nausea e di schifo morale, perché in questo caso una volta tanto non sono  le passate frequentazioni del Premier a dover far indignare, ma il fatto che le dichiarazioni di un pentito pluriomicida siano diventate il punto focale del destino di una Nazione...


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