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I BEATLES: INTOCCABILI?

Di: Marcello Berlich | 14/09/2009
E così anche quest'anno abbiamo avuto la consueta 'sbornia'beatlesiana: non importa quale sia l'occasione, se uno dei soliti anniversari o - come quest'anno - l'uscita di un pantagruelico cofanetto (che, a dispetto dei tempi di crisi e del costo esorbitante, pare sia andato a ruba) - non passa anno che non si trovi un motivo più o meno valido per mettere i Beatles sui giornali, e dedicare loro speciale e trasmissioni radiofoniche. Più passa il tempo, più mi chiedo se non si stia esagerando. Non metto in dubbio la grandezza dei Beatles, derivante soprattutto dall'essere stati i 'primi a fare tutta una serie di cose', oltre che dal loro essere stati un fenomeno di costume ampiamente pilotato da manager e casa discografica (chissà perchè, ma il lato squisitamente commerciale del 'fenomeno Beatles' viene spesso e volentieri lasciato nell'ombra), quello che sinceramente mi dà fastidio è il metterli un gradino più su di tutti gli altri a prescindere. Insomma, io ci andrei un pò più cauto: preferisco pensare ai Beatles come 'grandi trai grandi', a fianco di almeno un'altra dozzina di gruppi o singoli, che piazzarli sul primo gradino del podio in dorata solitudine. Certo non arrivo agli eccessi, a volte anche provocatori, di pochi contestatori(le opinioni dei quali peraltro raramente trovano spazio nei media) come ad esempio Scaruffi, che nella sua enciclopedia online smonta pezzo per pezzo la tesi dei Beatles come 'più grandi di sempre', ma insomma, a me i plebisciti 'bulgari', di qualsiasi genere, mi insospettiscono sempre un pò. Ciò che poi mi lascia più perplesso è che queste manifestazioni, sono puntualmente guidate dai cosiddetti 'critici musicali', ossia proprio da coloro che dovrebbero avere un atteggiamento all'insegna della giusta distanza, e che quando si parla dei Beatles assumono un atteggiamento da 'fanatismo militante'. Perplessità che aumentano ulteriormente allorché, di fronte a velati tentativi di dissenso, si reagisce come se si fosse messo in dubbio un dogma, rischiando la scomunica. Insomma: non solo dei Beatles bisogna sempre e soltanto parlare bene, ma guai a parlarne (anche solo vagamente) male. Considerazione finale: se si ammette che i Beatles siano i 'più grandi di sempre', allora di conseguenza si deve concludere che la summa di quasi cinque decenni di pop / rock sta in dischi che ormai vanno per il mezzo secolo, il che se fosse vero, equivarrebbe a dare un bel misero giudizio delle capacità e dell'inventiva umana in campo musicale, seppur limitatamente al pop rock. Significherebbe affermare che tutto quello che è venuto dopo in fin dei conti inutile o scontato. King Crimson, Zappa, Sinic Youth, Radiohead (i primi nomi che mi vengono in mente, attraversando gli ultimi cinquant'anni) non avranno forse avuto l'impatto 'sociale' dei Beatles, non ne avranno magari raggiunto la dimensione 'commerciale globale', ma in quanto a capacità, inventiva, perché no?, genialità, mi pare abbiano ben poco da invidiare agli 'scarafaggi'. Eppure di certe band, specie di quelle più 'antiche' ci si ricorda raramente, mentre per i Beatles ogni occasione è buona...

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