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Passata la festa...

Di: Marcello Berlich | 13/07/2009
con tutto quel che segue... mi accorgo di stare per scrivere una serie di banalità, parlando del G8. Tuttavia, se un argomento è banale, non si potranno che scriverne cose banali... In effetti, il G8 è stato 'tutto quello che ci si aspettava', né più né meno. Il solito, insomma, con l'aggiunta della netta consapevolezza, da parte di tutti, che questo era l'ultimo vertice del genere: sotto traccia, correva un'atmosfera da 'leviamoci 'sto dente', e poi ripartiamo. E'stato tutto veramente troppo prevedibile: le dichiarazioni di intenti, mai così dichiarazioni di intenti, le 'riunioni di lavoro', le 'discussioni'... Guardavo la BBC o France 24, il 'G8' non era senz'altro tra gli argomenti di punta. La sovraesposizione mediatica qui da noi era ampiamente prevedibile, ma ciò che si è visto e sentito, ancora una volta, si è ridotto a una mare di scontatezza. Tutte le trasmissioni confezionate in modo simile, le dirette coi leader che arrivano in 'macchinetta', i servizi sulle stanze loro riservate, le classiche parentesi dedicate al pranzo delle first ladies, al pomeriggio delle figlie di Obama, all'abbigliamento di Michelle: avrò letto o sentito una mezza dozzina di volte l'espressione: 'vestito smanicato con fiore verde e scarpe pitonate'. C'è anche stato spazio per creare un nuovo 'personaggio': la Presidente della Provincia de L'Aquila Pezzopane, che scherza con Obama, Clooney e Bill Murray, e sembra una caratterista da commedia all'italiana anni '60, una sorta di Tina Pica (meno arcigna) del terzo millennio. Un vertice che tutti dicono 'riuscitissimo', sottolineando i complimenti all'organizzazione (si è mai sentito qualcuno dire: il G8 è stato male organizzato? Nessuno lo disse manco per Genova, dove ci scappò pure il morto). Insomma, una fiera delle banalità, sia da un punto di vista politico che mediatico, e qui non c'entra niente il famoso 'monopolio dell'informazione', qui c'entra semmai il fatto che il 'trattamento' di certi eventi si è ridotto a un cliché: è estate, fa caldo, è inverno fa freddo, c'è il G8, tra un pranzo, una riunione e una passeggiata si è concordato che. Berlusconi ha naturalmente recitato la solita parte, attribuendosi i meriti di 'risultati' che (come in ogni G8) esistono per il momento nelle parole, scritte o peggio semplicemente pronunciate. Gli abitanti dei campi hanno fatto notare che forse non è questo ciò di cui avevano bisogno, aspettiamo di vedere che fine faranno tutte 'ste strutture. Il Presidente del Consiglio ha intanto annunciato che passerà l'estate lì (a Villa Certosa credo non metterà mai più piede in vita sua). Anche questo, tutto ampiamente prevedibile e previsto. Banale. All'Italia resta questo: aver organizzato l'ultimo vertice della serie. Il più inutile.

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