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REFERENDUM

Di: Marcello Berlich | 23/04/2009
Qualche giorno fa mi sono imbattuto in radio in Marco Pannella... mi succede, ogni tanto e in queste occasioni puntualmente mi fermo ad ascoltare... mi pare che sia uno dei pochi che quando apre bocca non parla per frasi fatte, ma ti costringe a stare lì ad ascoltare, sarà forse per il fatto che apre continuamente parentesi e incisi in un susseguirsi di subordinate che non finiscono più, tanto da farti quasi perdere il filo, e a volte loperde pure lui... Probabilmente è anche per questo che in tv non lo chiamano: perché sanno che attacca a parlare, completamente incurante dei tempi televisivi... Ascoltavo Pannella e pensavo al Referendum, e a come questa istituzione, che in fondo resta l'unico strumento di espressione democratica su temi concreti, sia ridotta in Italia. Mi chiedo se la colpa sia di proprio Pannella e soci, che negli anni '80 e '90 hanno promosso referendum a raffica, anche su temi non così comprensibili dai cittadini; o se tutto nasca da quando invece che confrontarsi sul 'Si' o sul 'No' molti hanno intrapreso la furbetta e ipocrita scorciatoia dell'invito al 'non voto'. Mi chiedo se la colpa sia dei cittadini italiani, che su quella scorciatoia negli ultimi anni si sono più volte buttati, magari pensando (sulla scorta di quanto peraltro avvenuto ripetutamente) che 'tanto qualunque sia l'esito, poi fanno come gli pare'. Mi chiedo se tutto questo non dipenda da un certo 'folklore' che si è affermato nella promozione dei referendum, la consegna delle firme trasformata in evento, le manifestazioni, gli incatenamenti, da ultimo la visione di una persona un tempo severa come Segni distribuire la porchetta in piazza. Oppure forse è tutta una 'somma', che riconduce a pensare che, almeno in Italia, questi non sono 'tempi da referendum' e bisognerà aspettare un'altra generazione, e magari una modifica al senso di quera istituzione, per ridarle forza come avveniva tanti anni fa. Non entro nel merito del nuovo imminente referendum, che probabilmente andrà deserto, non ho nemmeno le idee troppo chiare, in realtà mi lascia perplessa questa questione del 'premio di maggioranza', che mi pare una forzatura bella e buona. l'amaro in bocca... Uscirò e andrò a votare come faccio sempre, ma insomma vedere una consultazione popolare ridotta così, lascia veramente l'amaro in bocca...

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