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L'Aquila, l'Abruzzo e le vite spezzate.

Di: Massimo di Roma | 07/04/2009
L'Abruzzo è una piccola regione, con le 4 province così diverse ma strette in un pugno, vicinissime Pescara e Chieti (20 km circa tra i due centri), distanti un centinaio di km l'Aquila da Pescara e Pescare da Teramo, una quarantina di minuti di tragitto tra Teramo e L'Aquila. Per capirci, tutte distande di percorrimento che giustificherebbero uno spostamento dentro Roma da Montescacro alla Laurentina. io vivo a Pescara, fisicamente lontano quanto Roma dall'epicentro, ma assolutamente vicino a quella terra per affinità, amicizie, vita, lavoro. Già, lavoro. Per questo motivo vado (andavo) a L'Aquila una o due volte alla settimana, ed ho negli occhi gli angoli bellissimi e suggestivi di questa città devastata in ogni suo dove. Devastata in ogni sua famiglia. Capiamoci. Quando vi dicono che ci sono 50/60.000 sfollati, significa che a L'Aquila e dintorni NESSUNO PIU' dorme dentro la sua casa. Un disastro angosciante. Rispetto al quale da ieri ho avuto il coraggio di chiamare solo quattro persone tra le decine che conosco nella provincia. E due non mi rispondono nemmeno, il cellulare squilla a vuoto. Sarà rimasto sotto le macerie, il cellulare, spero. Spero, già spero. L'Abruzzo è una piccola regione, con le 4 province così diverse ma strette in un pugno : e tutti noi che ci viviamo da ieri, ve lo assicuro, ci sentiamo privati, violentati di un nostro quarto : di un quarto della nostra storia, del nostro patrimonio, delle nostre speranze, della nostra vita stessa. Noi, impotenti come tanti, ma con un dolore addosso che solo chi vive ogni giorno questa terra sa di provare.

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