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Trash massmediologico e fatti di guerra

Di: The Moonchild | 11/08/2008

Ascoltare le radio in FM in questo periodo estivo è irritante ..... scalette di canzonette americane liofilizzate, voci plastificate di speaker tanto ottusi quanto impostanti e fasulli, insopportabili intercalare di "niuuus"  su Briatore  che imperversa  con il suo motoscafo in Costa Smeralda, su Angelina Jolie multata sul suo yacht a Cala di Volpe, su Veronica Berlusconi fotografata mano nella mano a Villa Certosa niente pò pò di meno che con il marito ....

Ascoltando lo sciocchezzaio dei network in FM aumenta a dismisura la voglia della selezione intelligente che offre la podradio ..... lo diciamo da amanti e da fruitori della radio, prima ancora che da produttori di trasmissioni in podcasting (speriamo, da tutti voi comunque gradite ....).

Ma per noi che ci interessiamo di arte musicale e di rock alternativo, cercando di non cadere nel nichilismo ormai dominante, c'è anche una certa indignazione nel constatare come la radiofonia "ufficiale"  sia capace di confinare con vergognosa disinvoltura tra le questioni di scarsa rilevanza fatti importantissimi e di gravità inaudita .... come ad esempio, in questo periodo, ciò che sta avvenendo ai confini del nostro Continente: il sanguinoso attacco militare della Russia a Tblisi e alla Georgia .... una vera e propria guerra, dai risvolti drammatici, ignorata quasi del tutto dall'immondezzaio trash massmediologico italiano .....

Su questa incredibile vicenda, sarà interessante, nel contempo, verificare se alla sostanziale archiviazione della questione tra le cose di "relativo interesse" da parte dei mass media "ufficiali" farà o meno da contraltare il silenzio del "movimento pacifista" .... se così fosse, sarebbe tristissimo ..... sarebbe un silenzio davvero assordante, considerata la solerzia con cui questi movimenti "no war" hanno sempre reagito quando le azioni di imperialismo bellico sono state promosse sotto altri vessilli ....

L'azione di guerra di Putin rappresenta invece un'ottima occasione per ribadire il NO all'uso della forza militare a fini di normalizzazione etnica e di conquista di siti strategici (nello specifico, trattasi di gasdotti ...) .... aspettiamo dunque di aderire ad una qualche inziativa di protesta contro la guerra di Putin, sperando che sia animata dalla stessa tenacia e dalla stessa intransigenza delle numerose iniziative di protesta promosse nel recente passato contro le guerre di Bush.

 

 

 


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