A metà strada tra la Cambogia e Long Beach, i Dengue Fever hanno realizzato un nuovo album, Venus on Earth. Un mix di surf ed echi zappiani, senza però rinunciare alla tradizione. Abbiamo incontrato il gruppo californiano.

Ciao e benvenuti su RadioRock The Original. Da dove traete la vostra ispirazione? 

 Vino, donne, whisky e tutto ciò che trascende lo spazio e il tempo.

E' stato scritto che vi concentrate sulla musica che si suonava in Vietnam durante la guerra negli anni '60. E' vero?

In realtà si tratta della musica scritta in Cambogia durante la guerra del Vietnam. L'abbiamo usata come schema da cui cominciare, poi però abbiamo aggiunto al mix le nostre influenze maturate nel tempo.

Come mai avete deciso di mescolare insieme il po-rock e le atmosfere asiatiche?

Ci appariva naturale, era quello che la band ascoltava quando si è formata.

Vi immagino molto simili ai B52's. Sentite di dovere loro qualcosa dal punto di vista musicale?

Diciamo piuttosto che sia i B52's sia i musicisti popolari cambogiani degli anni '60 sono stati influenzati dal surf. Dobbiamo tutti qualcosa ai Ventures, ai Beach Boys, ecc.

E Frank Zappa?

Diversi componenti dei Dengue Fever sono influenzati dalla musica di Frank Zappa, ma non abbiamo mai avuto l'impulso cosciente di utilizzare la sua impronta nei nostri lavori.

C'è anche della psichedelia nel vostro Venus on Eartj, penso a Seeing hands per esempio, il brano che apre il disco.

E' così. Ho iniziato con la tradizione musicale cambogiana insieme con la mia famiglia: sono tutti musicisti popolari.  

Come si sono incontrati i Dengue Fever e come avete cominciato a fare musica insieme?

La band si conosceva già attraverso amici comuni e per avere suonato insieme in altre occasioni. Nimol abitava già a Long Beach, California, dove cantava nei locali notturni per pagarsi l'affitto di casa ed è stata "reclutata" da Ethan(tastiere) e Zac(chitarra).

C'è una sorta di "storia" che attraversa Venus on Earth come se fosse un concept-album?  

L'unico filo conduttore sono le canzoni, i sentimenti e le tonalità che le legano. Non c'è stata alcuna intenzione di creare un concept-album.

Avete mai suonato in Italia, o pianificate di farlo?

Non ci siamo ancora esibiti nel vostro paese, ma ci piacerebbe. Anche perché la maggior parte di noi conosce già l'Italia e siamo tutti d'accordo: è un bel posto e la gente è grande. Sicuramente verremo presto da voi.

A cosa state lavorando ora?

Partiremo in tournée per promuovere Venus on Earth. Quando non siamo in viaggio lavoreremo a nuovo materiale che ci possa portare fino nel centro di Venere, dove le donne sono belle e tutti amano la buona musica.