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Di: Massimo di Roma | 21/11/2006
Anoressia e Bulimia su internet. Se prima c'erano blog, forum, siti dove scambiarsi informazioni e "consigli" sul problema adesso ci si è evoluti ed è arrivata la frontiera del "video". A pochi giorni dalla tragica morte delle due ragazze brasiliane vittime dell'anoressia ci si chiede quali danni potrebbero ancora portare questi filmati. Le "Pro Ana" e le "Pro Mia" (vedi cos'è) sono in constante crescita e il tam tam mediatico (quanto segreto) non fa che esaltare le due divinità del malessere giovanile "Ana" (anoressia) e "Mia" (bulimia). Ecco così che non è difficile trovare in rete video che affrontano il problema. Difficile decifrare il messaggio. Desistere o portare avanti lo scopo di dimagrire fino allo stremo? Probabilmente l'obiettivo è il primo, ma dato che i filmati cadono in mani di ragazzine malate si rischia di generare il risultato opposto. E tutti i filmati che abbiamo trovato (molti dei quali oscurati da un giorno all'altro) sono quasi tutti simili e probabilmente stranieri (le scritte sono sempre in inglese o tedesco). Una musica struggente fa da sottofondo e immagini di modelle magrissime scorrono lentamente alternate da frasi lapidarie e inquietanti. "Ogni giorno è una guerra", "non è facile come sembra", "in un secondo può cambiarti la vita". O ancora la parola "Perfection" vicino a corpi scheletrici da far paura o ragazze riverse sui water pronte a vomitare anche l'anima. E poi ancora una bilancia e la scritta "non abbastanza magra", "non è mai abbastanza", "amore e odio", "ragazza fragile", "voglio essere perfetta", "Ana dice che è mia amica". Tra le immagini che scorrono tante ragazze sconosciute ma anche qualche volto noto, come la modella Kate Moss o le gemelle Olsen, la cantante Beyonce o Britney Spears. Uno dei video. Certamente più sconcertanti è quello che riporta foto, età e passioni di ragazze, tutte morte per anoressia. Impossibile dire se siano storie vere ma l'effetto finale è certamente straziante con frasi che recitano "ero una studentessa", "amavo correre", "ero una ballerina", "ero una cantante, avevo solo 14 anni". D'altronde, la società, questa società, fondata sul successo facile, sull'immagine a tutti i costi, sulla visibilità d'acchitto, sull'estetica e non sull'etica, la società dei vip, delle veline, delle mignotte teleesposte gracchianti e dei qua qua dei reality, fondata sul telefonino strafico a tutti i costi anche a costo di 36 piccole rate, ecco, questa società vuole le sue vittime. Il piatto è servito. Amen.

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