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Anoressia e Bulimia su internet. Se prima c'erano blog, forum, siti dove scambiarsi informazioni e "consigli" sul problema adesso ci si è evoluti ed è arrivata la frontiera del "video".
A pochi giorni dalla tragica morte delle due ragazze brasiliane vittime dell'anoressia ci si chiede quali danni potrebbero ancora portare questi filmati. Le "Pro Ana" e le "Pro Mia" (vedi cos'è) sono in constante crescita e il tam tam mediatico (quanto segreto) non fa che esaltare le due divinità del malessere giovanile "Ana" (anoressia) e "Mia" (bulimia).
Ecco così che non è difficile trovare in rete video che affrontano il problema.
Difficile decifrare il messaggio. Desistere o portare avanti lo scopo di dimagrire fino allo stremo? Probabilmente l'obiettivo è il primo, ma dato che i filmati cadono in mani di ragazzine malate si rischia di generare il risultato opposto.
E tutti i filmati che abbiamo trovato (molti dei quali oscurati da un giorno all'altro) sono quasi tutti simili e probabilmente stranieri (le scritte sono sempre in inglese o tedesco).
Una musica struggente fa da sottofondo e immagini di modelle magrissime scorrono lentamente alternate da frasi lapidarie e inquietanti. "Ogni giorno è una guerra", "non è facile come sembra", "in un secondo può cambiarti la vita". O ancora la parola "Perfection" vicino a corpi scheletrici da far paura o ragazze riverse sui water pronte a vomitare anche l'anima. E poi ancora una bilancia e la scritta "non abbastanza magra", "non è mai abbastanza", "amore e odio", "ragazza fragile", "voglio essere perfetta", "Ana dice che è mia amica".
Tra le immagini che scorrono tante ragazze sconosciute ma anche qualche volto noto, come la modella Kate Moss o le gemelle Olsen, la cantante Beyonce o Britney Spears.
Uno dei video.
Certamente più sconcertanti è quello che riporta foto, età e passioni di
ragazze, tutte morte per anoressia. Impossibile dire se siano storie vere ma l'effetto finale è certamente straziante con frasi che recitano "ero una studentessa", "amavo correre", "ero una ballerina", "ero una cantante, avevo solo 14 anni".
D'altronde, la società , questa società , fondata sul successo facile, sull'immagine a tutti i costi, sulla visibilità d'acchitto, sull'estetica e non sull'etica, la società dei vip, delle veline, delle mignotte teleesposte gracchianti e dei qua qua dei reality, fondata sul telefonino strafico a tutti i costi anche a costo di 36 piccole rate, ecco, questa società vuole le sue vittime.
Il piatto è servito.
Amen.