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INCIUCIO O ACCORDO VIRTUOSO ?

Di: The Moonchild | 01/12/2007

Da quando è stato introdotto il principio del bipolarismo del quadro politico sia a livello nazionale che locale, in Italia c'è stata una proliferazione incontrollata di sistemi elettorali, alcuni dei quali davvero strampalati, come quello attualmente in vigore per le elezioni politiche (la cosiddetta "legge elettorale porcata" di alderoli).

La logica politica imporrebbe che se si vogliono scrivere regole durature e capaci di garantire la governabilità, si debba trovare un accordo molto ampio tra la gran parte dei partiti, sia di maggioranza che di opposizione, cando per quanto possibile un punto di sintesi orientato non tanto a favorire questa o quella coalizione, quanto la ssità di garantire un governo democraticamente eletto e in grado di governare.

Quella di indurre l'Italia ad essere un "Paese Normale", dal punto di vista dei rapporti istituzionali e delle gole della democrazia, era un pallino di Massimo D'Alema, che fu promotore a metà degli anni '90 dell'idea del dialogo n il centrodestra e con Silvio Berlusconi per definire insieme nuove regole per le istituzioni democratiche italiane.

D'Alema fu duramente dileggiato per questa sua visione: giornali, "comici" e ampi settori del suo stesso partito si  scatenarono contro di lui, accusandolo di fare l' "inciucio", sancendo il sostanziale ridimensionamento della sua proposta e rinviando sine-die ogni opportunità di riforma seria del sistema.

Oggi, Walter Veltroni sta riprendendo esattamente la stessa metodologia dalemiana  fondata sul "dialogo" con il ntrodestra .....  desta stupore il silenzio di quegli stessi giornali, "comici" e girotondini  indignati che dieci anni fa dipinsero D'Alema come un volgare "inciucista" ...... chissà perchè D'Alema era un "inciucista" e Veltroni no .....lascia pensare il fatto che ormai in Italia la valutazione delle cose avvengono in base al filtro mediatico che si stabilisce tra politica ed opinione pubblica, ed evidentemente  Veltroni può avvalersi di un filtro mediatico più efficace di quello  di Massimo D'Alema.

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