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Privacy, questa sconosciuta...

Di: Ubik | 02/10/2007

Ormai è un assedio: in Inghilterra, ci informa il TG1, una riga di istituzioni e associazioni saranno presto in grado di controllare l'intero traffico telefonico, sia fisso, sia mobile. Negli Stati Uniti si discute in maniera sempre più incisiva sull'utilizzo di dati sensibili come il DNA , ed è un dato di fatto che chiunque entri nel paese a stelle e strisce deve lasciare all'Immigrazione le proprie impronte digitali. La questione è ben delicata, e si apre a ogni possibile riflessione. Quanto finiremo per essere controllati? Quanto lo siamo già? Quanto ci costa l'uso di una carta di credito, di un bancomat o l'omaggio di una carta-fedeltà coi nostri dati dentro da parte del nostro rivenditore di fiducia? Internet è solo la punta dell'iceberg. Gran parte della posta-spazzatura la riceviamo già da tempo nella nostra cassetta di casa, in forma di pubblicità non gradita che porta misteriosamente il nostro nome, oppure sotto le fattezze di corrispondenza dalla nostra banca, che cerca di proporci gli investimenti più adeguati al nostro profilo; un profilo che comprende ovviamente le nostre operazioni agli sportelli. Per non parlare della vendita delle banche dati, che è un altro paio di maniche: un vero e proprio affare per chi detiene liste di nomi e indirizzi, che le aziende vendono come merci vere e proprie, anzi, come investimenti, visto che ogni nome è un possibile cliente. Come difendersi? Pressoché impossibile. Forse, però, una soluzione c'è...Un film di fantascienza di qualche anno fa intitolato Gattaca ipotizzava una società nemmeno tanto lontana in cui, partendo dalla possibilità di evitare al proprio nascituro malattie e imperfezioni grazie all'ingegneria genetica, si arrivava presto a una società in cui procedeva solo il sano al cento per cento, con un interessantissimo fiorire di contabbandi strani: urine e sangue di "geneticamente puri" per qualche ragione alla periferia del sistema - in questo caso perché avevano subito un incidente grave - venduti al mercato nero per buggerare il sistema di controllo. C'è sempre una scappatoia, pare suggerire quella pellicola.


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