#TheOriginalToday
Il 4 novembre del 1991 gli irlandesi
My Bloody Valentine
pubblicano il loro secondo album dal titolo Loveless.
Considerato dalla critica come il loro album migliore, fu sicuramente la loro grande dichiarazione al genere Shoegaze, il loro manifesto, sebbene non divenne un successo commerciale.
Raggiunse la posizione numero 24 nella classifica degli album britannici ma non riuscì a classificarsi a livello internazionale.
La Creation Records decise di abbandonare i My Bloody Valentine subito dopo l'uscita di Loveless, a causa del lungo periodo di registrazione dell'album, i costi elevati e i problemi interpersonali con Shields.
Le registrazioni iniziarono a febbraio del 1989; la casa di produzione credeva di poter ottenere in poco tempo un disco e presto si accorse di essersi sbagliata.
Shields cercava la perfezione e si dedicò agli aspetti musicali e tecnici delle sessioni. Le registrazioni si svolsero in diciannove studi diversi con l'ausilio di diversi ingegneri del suono tra cui Alan Moulder (che aveva già mixato Automatic degli The Jesus and Mary Chain), Anjali Dutt e Guy Fixse. Queste sessioni interminabili diedero vita a due EP: Glider e Tremolo. Quest'ultimo conteneva To Here Knows When che in seguito venne inserita su Loveless.
La maggior parte della musica fu scritta ed eseguita da Shield, mentre la scrittura di un terzo dei testi fu quella di Butcher.
Bilinda Butcher
in realtà non fu impegnata un granché con la sua chitarra, in quanto le parti venivano eseguite da Kevin Shields.
L'album è un mix perfettamente eseguito di canzoni molto coinvolgenti con melodie avvincenti e percussioni seducenti e con brani dream pop che hanno, appunto, lo scopo di distanziarti in modo da poter essere attratto dentro la musica. Il primo ascolto, forse anche i primi due o tre, tendono a lasciarti dubbioso sul vero fascino dell'album, ma mentre continui a riprenderlo, a riascoltarlo, capisci di più ogni volta e ti rendi conto che è fantastico perché è un'inevitabile trappola musicale, sempre capace di implodere su di te e costringerti a fare un altro ascolto.
Detto questo Loveless è tutt'altro che impeccabile.
A volte la batteria suona troppo metallica e la mancanza di dinamica fa suonare tutto allo stesso modo. Questo probabilmente è dovuto al fatto che Shields decise di registrare parte del disco in mono poichè ritenne importante mettere in primo piano la chitarra senza alcun effetto di modulazione.
Strati di suoni profondi e sognanti, voci eteree e trascendenti, chitarre vorticose e sfocate si combinano per indurre uno stato un po' meditativo, quasi in trance, pieno di carica emotiva.
Originale, unico, appagante; difficile non amarlo completamente.
C'è qualcosa di così surreale in questo disco che lo mantiene al di sopra di quasi tutto ciò che è pop.
Quasi la perfezione... Soon, When You Sleep, I Only Said e To Here Knows When sono canzoni meravigliose .
E Only Shallow resta tra i migliori brani di apertura mai esistiti.
Anche l'ordine dei brani in questo album è immacolato e la sua originalità, la sua bellezza scultorea e rumorosa sono insuperabili.
Loveless è come uno splendido dipinto concepito sotto l'influenza di un potente viaggio allucinatorio. Canzoni come "I Only Said" e "Blown A Wish" esemplificano la bellezza androgina che caratterizza l'album.
La comprensione della sua brillantezza migliora solo ad ogni ascolto, e alla fine, il traguardo è raggiunto: è la sua fusione di arte sonora e materica con la formula della musica pop.
Loveless è semplicemente un pezzo monolitico di musica visiva e fisica che comprende anche canzoni pop.
E' un disco essenziale non solo per la sua ampia influenza, ma anche per il suo merito storico di essere così unico e sensoriale che fa provare all'ascoltatore percezioni che non esistono in nessun altro album.
Only Shallow
Loomer
Touched
To Here Knows When
When You Sleep
I Only Said
Come In Alone
Sometimes
Blown A Wish
What You Want
Soon