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RR.TO: 10 anni e li dimostra tutti

Di: Franz Andreani | 13/09/2016
Se ci seguite, e siete in tanti, lo sapete a memoria. Il 19 giugno del 2006 inizia la pod radio radiorock.to - the Original, che prende la sua forma attuale con un podcast quotidiano nel settembre di quello stesso anno. Insomma abbiamo appena inaugurato la undicesima stagione, partita con qualche incertezza di palinsesto è vero, ma abbiamo ripreso  con l'inossidabile Stefano Santoni.
Il nostro modo di intendere la radiofonia nella sua essenza quindi continua, come sempre usiamo i mezzi che abbiamo a disposizione che sono la rete ed un sito web, il podcast e lo scritto; ci piacerebbe utilizzare le onde radio ma non abbiamo questa possibilità eppure, secondo me, di radio ne facciamo molto di più di quanto non se ne senta comunemente in FM.
Malgrado infatti gli addii di alcuni, Aldo, Francesco, Michele, Ubik Manfredi tra gli altri, il plotoncino di collaboratori è sempre piuttosto nutrito, ma soprattutto la qualità, che piaccia o meno, resta sempre un segno distintivo del nostro lavoro: in termine radiofonico il nostro "format" di conduzioni musicali commentate in maniera ritmica, le nostre scelte dettate dalla fantasia dei singoli conduttori, resta intatto e piuttosto originale nel panorama della radiofonia italica, impegnata dal canto suo a far ridere, a parlare di serie TV, a trovare un argomento al giorno sul quale ascoltare l'opinione degli ascoltatori. L'#everydaypodcast supera anche questo traguardo temporale del decimo anno.
A qualcuno è parso che qualche cosa si stesse muovendo sotto la cenere quando quest'estate "La Repubblica" gioiva sul fato che il Ministero dello Sviluppo Economico aveva messo all'asta poco più di 150 frequenza in onda media. Abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo, ci è parso che anche la libertà avesse cambiato consistenza. Oppure avete fatto come me, vi siete chiesti quanti di noi hanno e soprattutto accendono una radio in AM. Perchè se è vero che il mondo della Modulazione d'Ampiezza è cambiato dai tempi di Marconi, è pur vero che il nostro paese ha ancora una legislazione molto confusa e in gran parte disattesa sulla liberalizzazione delle frequenze che vengono trattate come licenze di taxi, e punta sulla piattaforma digitale, per far ascoltare poi sempre le solite canzonette oltretutto messe in onda con livelli di compressione sonora da far impallidire l'audio dei supermercati. Che ne facciamo allora di questo regalo governativo? Non è meglio rimboccarsi le maniche e trovare sperimentando formule nuove oppure continuare imperterriti a fare ciò che si crede giusto al di fuori delle regole?
In altre occasioni mi sono anche dilungato su questioni legate al modo di fruire che si ha della musica, quindi non mi voglio ripetere: forse adesso crediamo di scegliere mentre abbiamo solo una enorme quantità di materiale musicale e ben venga questo, di cui solo una piccola parte è visibile ai più. In questa enorme messe aggiungiamo il nostro contributo così come sappiamo fare.
Voglio tornare a parlare in conclusione un po' di noi. Dieci anni e si vedono tutti e lo spiego: il nostro sito datato, ormai poco utilizzabile soprattutto sui nuovi device, pieno di contenuti che però restano un po' nell'ombra, colpa sicuramente di chi vi scrive, un sito che ora paga lo scotto di un'idea che fu innovativa dieci anni orsono e che però non ha saputo svilupparsi in  una piattaforma coerente con i tempi. Paghiamo un po' anche lo scotto della nostra idea organizzativa decisamente diversa, quella cioè di coordinare una serie di persone e riunirle sotto una radio virtuale, non all'interno di una piattaforma omnicomprensiva dedicata ai podcast. Quindi il fatto di non avere una sede fissa, ci abbiamo provato per oltre due stagioni con risultati deludenti, ci porta a lavorare ciascuno dal proprio studio casalingo, magari anche da città differenti, ma quando qualcuno "perde" casa, come il sottoscritto, l'interruzione, seppure momentanea dei podcast, è d'obbligo.
La sfida per quest'anno è quindi quella di integrarci meglio nella rete e di crescere in termini di usabilità e di contenuti, sarebbe anche molto bello leggere un po' più di voi, una volta che questa integrazione che è giù in corso, sarà completata. Vi accorgerete dei cambiamenti che saranno piuttosto radicali, ma sempre con la radio nella testa.
Un grazie sentito a WebArchive.org

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