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Rush

Di: Marcello Berlich | 10/10/2013
Con: Daniel Bruhl, Chris Hemsworth, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara, Pierfrancesco Favino

Niki Lauda e James Hunt: avversari in pista fin dai tempi della F3, nel segno di un duello che raggiungerà il suo apice sui circuiti della Formula 1, culminando nel Campionato del Mondo 1976, col drammatico incidente occorso al pilota austriaco.

Banalmente, si potrebbe dire, il sole e la luna: incostante, genialoide, amante della bella vita e delle belle donne e più o meno incurante del rischio il primo; perfezionista, taciturno, ombroso e poco disposto ai bagordi il secondo... eppure alla fine, complice l'incidente, i due finiranno per avvicinarsi, ammettendo come al di sotto della reciproca antipatia vi siano altrettanti rispetto e ammirazione.

Letta così sembrerebbe una vicenda perfino banale, un concetto tante altre volte portato sul grande schermo... così, altrettanto banalmente, tutto finisce per dipendere dal 'come'.
Lo sport al cinema è una brutta bestia: chiedete a qualsiasi appassionato, e vi risponderà che una partita di calcio al cinema non ha un briciolo del pathos di un match reale; lo stesso dicasi di altre discipline finite spesso sul grande schermo, una per tutte: il pugilato. Ebbene, "Rush" sotto questo profilo è un film formidabile, fenomenale: nel suo genere forse per una volta non è poi così sbagliato parlare di capolavoro; al di là della trama, della vicenda, delle interpretazioni a stupire, tenendo incollati sulla sedia, è l'efficacia riproduzione offerta di macchine e gare, la tensione della partenza, i duelli in pista, le soggettive dall'interno degli abitacoli, gli incidenti: il risultato è efficacissimo, si resta lì, ammirati, di fronte alla disarmante perfezione della messa in scena.
Tutto questo ad accompagnare una vicenda che nella sua seconda parte, quando segue il rientro di Lauda dal tremendo incidente del Nurgburgring, vede accrescere quei tratti epici che già aveva provveduto a conferirgli la colonna sonora firmata Hans Zimmer, nel suo consueto stile di ipebolica altisonanza.

La storia, che accelera progressivamente il ritmo, riesce a ritagliare momenti di tranquillità e riflessione tra le adrenaliniche sequenze di gara: le interpretano con efficacia un Daniel Bruhl incredibile nella somiglianza a Lauda e un Chris Hemsworth che comincia a mostrare di saper fare qualcosa in più oltre che brandire il martello di Thor; li affiancano con efficacia, pur non andando oltre il compito assegnato loro di 'spalle femminili' Olivia Wilde e Alexandra Maria Lara, in un cast in cui riesce ad infilarsi anche il nostro Pierfrancesco Favino - nel ruolo di Clay Regazzoni - che dopo la partecipazione a World War Zombie si conferma come il 'volto italiano da blockbuster'.
Rush non mancherà di ingolosire gli appassionati del genere, che avranno il gusto della scoperta del dettaglio (le piccole apparizioni riservate a Ferrari e l'allora giovane Montezemolo, piuttosto che la mitica Tyrrell a sei ruote), ma il suo maggior pregio è probabilmente quello di risultare avvincente anche per chi di corse ne mastica poco e puntualmente davanti ad un Gran Premio finisce per annoiarsi.

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