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Sterlig Ruby - Chron II

Di: Marcello Berlich | 26/08/2013
Roma, Fondazione Memmo - Palazzo Ruspoli

Fino al 15 settembre

Ingresso Gratuito

Classe 1972, nato in Germania, figlio di un militare americano di stanza in terra tedesca, Sterling Ruby è però cresciuto in California; la sua esperienza artistica si è snodata attraverso varie forme espressive, dalla scultura alle installazion video, passando per i collage, cui è dedicata l'esposizione in corso a Palazzo Ruspoli.

La prima avvertenza è che per scelta dell'artista stesso, le opere esposte portano all'estremo il concetto del coinvolgimento dello spettatore nella creazione del loro 'senso': completamente assenti titoli e didascalie, manca anche qualsiasi 'complemento editoriale' (catalogo, depliant, o altro). 'Così è se vi pare', insomma: se da un lato il concetto può essere intrigante, dall'altro però la mancanza di una seppure minima 'traccia' in base alla quale seguire il percorso espositivo rischia di lasciare un po' solo con se stesso il visitatore, specie il meno avvezzo a queste forse espressive.
br> I collage esposti vanno da pezzi di carta disegnati con forme geometriche o pittura sgocciolata, a supefici monocrome con applicazioni fotografiche, a composizioni assemblate utilizzando foto di galassie e nebulose, o all'estremo opposto, di graffiti murali, fino ai collage più classicamente intesi come insieme di foto, articoli di giornale, etc...

La critica alla società moderna è il tema dominante: Ruby se la prende in particolare con lo strapotere delle case farmaceutiche (ricorrente l'utilizzo delle confezioni di medicinali aperte e applicate sulle superfici) e con la violenza delle carceri, ma trai soggetti preferiti dell'artista vi sono anche i transessuali (e in particolare le loro mani dalle lunghissime unghie, che fanno spesso capolino ai bordi delle composizioni) e l'immaginario horror / sci - fi.

"Chron II" appare comunque una mostra indirizzata soprattutto a coloro che 'masticano' molto di arte contemporanea, di avanguardia e nuove tendenze; tuttavia il fatto che l'ingresso sia gratuito può rendere l'esposizione un'occasione di 'svago' per tutti, inclusi coloro che l'attraverseranno di sfuggita, restandone più perplessi che persuasi o che magari ne potranno essere affascinati, scoprendo un 'mondo artistico' prima del tutto sconosciuto.

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