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Riceviamo da un ascoltatore e pubblichiamo. La notizia è già diffusa, e ci indigna: una testimonianza diretta vale mille articoli in quinta pagina.
E poi SIAMO una radio politica. Viviamo la vita di tutti i giorni, e tutti i giorni ci scontriamo con una società i cui valori spesso non sono i nostri. Non ci tiriamo certo indietro a dire quello che pensiamo, e questo è politica.
Vi rubo un minuto per raccontarvi quello che ieri ho osservato spaventato,
incredulo e poi profondamente amareggiato dalla finestra di casa.
Abito a Casal Bertone, un quartiere di periferia poco distante dal
Verano e dalla Stazione Tiburtina. A circa mezzanotte e mezza vengo
svegliato da urla provenienti dalla strada. Io e mia moglie ci
affacciamo e sotto casa, 5 metri sotto di noi, passano squadre di uomini
e ragazzi, vestiti prevalentemente di nero, con le magliette tirate sul
volto e le teste rasate che si dirigono a Piazza Tommaso de cristoforis
armati di spranghe, catene, caschi. Parliamo di un gruppo organizzato di
circa 40 persone con personaggi di mezza età che sembrano distinguersi
come "capi".
Assaltano la ex scuola occupata da famiglie in gran parte
extracomunitarie. Ieri sera, nel giardino antistante a quello stesso
edificio, nella parte della scuola dove il comitato di quartiere si
riunisce, veniva proiettato un film (Brazil) in una piccola arena
organizzata per la serata. Non c'è stato possibile vedere con chiarezza
il punto esatto degli scontri. Vediamo gli effetti: feriti che si
rifugiano nelle pizzerie limitrofe, macchine che vengono distrutte.
Chiamiamo la polizia, 113 occupato. Quando il poliziotto risponde, un
po' scocciato delle troppe telefonate, ci assicura che stanno arrivando.
Arriva la polizia, serene spiegate e in forze. Molte teste rasate fanno
quindi in tempo a scappare ripassando sotto la nostra casa, torneranno
dopo aver cambiato gli abiti e posato le spranghe a godersi lo
spettacolo in un secondo momento.
Tanti, tanti ragazzi si riversano in piazza dalla Casa dello Studente
(ADISU della Sapienza) e dal Pub antistante. La tensione è alta e si
alzano cori contro i fascisti del Circolo futurista, associazione di
stampo fascista che da poco ha aperto una sede a via degli Orti di
Malabarba, sempre nel quartiere.
La scena più incredibile avviene verso l'una e mezza, quando rivedo
passare parte del gruppo iniziale, circa 20 persone armate e con volti
coperti, che fa il giro dell'isolato. A 20 metri di distanza passano 4
volanti della polizia che vanno pianissimo, a passo d'uomo, li seguono
come in una normale manifestazione, sembra la processione del venerdì
santo. Non intervengono, semplicemente li scortano di nuovo verso la
piazza dove ci sono gli studenti e le famiglie che abitano nella casa
occupata.
Alla fine, in uno scenario di guerriglia urbana, un ragazzo al megafono
accusa la polizia di essere connivente con gli aggressori e chiede con
forza la chiusura del Circolo Futurista.
Non c'è notizia del fatto sulla stampa di oggi tranne due righe sulla
cronaca di Roma del messaggero e alcune informazione sul sito di radio
città aperta, forse era troppo tardi, ho visto i feriti andar via con le
ambulanze ed il bilancio dovrebbe essere di 7 ricoverati. Non sembra ci
siano stati arresti.
Dopo l'aggressione di Villa Ada, anch'essa senza arresti, mi inizio a
fare qualche domanda su chi protegga queste persone.
Grazie dell'attenzione. e, se potete/volete, fate circolare
l'informazione.
Roberto e Roberta