Ark
Ai più attenti conoscitori della musica proveniente dalla Gran Bretagna il nome di Brendan Perry riporta subito alla mente la celebre formazione dei Dead Can Dance; gruppo di punta della casa discografica 4AD che nel periodo d’oro della new wave ha realizzato splendidi lavori, ricchi di fascino e atmosfere evocative, assolutamente imperdibili. Lui era la mente pensante di quella straordinaria coppia e ascoltando il suo secondo lavoro solista, il precedente album si intitolava 'Eye of the Hunter', tutto questo si capisce in modo indiscutibile. Finita l’avventura DCD la fortuna e la notorietà commerciale non gli ha sorriso in modo analogo a come invece è avvenuto alla algida cantante australiana Lisa Gerrard; artista dotata di una splendida voce grazie alla quale, ma soprattutto al successo di un film come il Gladiatore e a martellanti spot per telefonia e prodotti alimentari, ha avuto una inaspettata quanto comunque strameritata notorietà. Questo nuovo intimista e crepuscolare lavoro, intitolato 'Ark', è stato completamente scritto, suonato e prodotto dallo stesso Brendan Perry. Il cd è composto da 8 tracce e al suo interno trovano posto brani con atmosfere dai riverberi folk, dalle sfumature tribaleggianti, con intimisti accenni ambient e con calibrati passaggi elettronici; il tutto assemblato con mano raffinata ed elegante come nelle corde di quest’artista britannico. Che il nostro uomo non sia prolifico e che dia alle stampe i suoi lavori solo quando questi hanno tutte le 'cose al loro posto', senza subire la pressione di contratti discografici e scadenze improrogabili, è naturalmente 'sigillo di garanzia' del buon risultato rintracciabile nei suoi dischi. Tutto questo lo si intuisce anche dal fatto che dopo l’esperienza entusiasmante con i DCD sono solo due gli album al suo attivo e questi sono usciti in un lasso di tempo di dieci anni.
Giacomo Tenaglia