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There Is Love In You

Di: Ubik | 13/02/2010
Lo confesso: non riesco proprio a farmi piacere questa elettronica leggera, votata all'iterazione e al minimalismo musicale. Nonostante le ovazioni che vedo distribuire in giro, questo nuovo lavoro di Four Tet, al secolo Kieran Hebden, non mi entusiasma proprio. E dire che me lo sono ascoltato in pieno relax, nella migliore delle disposizioni mentali. Niente da fare, mi ha lasciato impaziente di sentirlo finire un po' come era accaduto per altri discepoli leggeri dell'elettronica, altrettanto osannati come gli Hot Chip. Oddio, se proprio vogliamo, quello che indie-rock definisce come "una profonda introspezione, che spegne ogni residuo di agitazione o tensione che potremmo avere." potrebbe essere una sorta di terapia: se ti girano le balle, metti su l'ultimo Four Tet e vedrai che ti rilassi. Rilassante, è rilassante, non c'è che dire, ma la frase musicale tende a ripetersi troppo, così che il minimalismo diventa logorrea. E a me, a sentir parlare troppo, viene sonno. Quindi relax, sì, ma occhio a non esagerare... ;-) E quanto alla profonda amarezza che, sempre secondo indie-rock, ci prenderebbe quando il disco è finito? Bè, scusate, ma io ho provato invece un profondo sollievo...

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