"Night Raider" + "The Resurrectionists"
Quando ex-membri dei Mogwai e degli Electric Wizard si mescolano nello stesso progetto, quando producono poi due cd impressionanti e diversi assieme, fate attenzione. E quando li ascolterete, gli apostoli della nera fenice zoppa, sentirete, o almeno io ho sentito, quasi il privilegio di ascoltare un impressionante pezzo di storia della musica.
In “Night Raider” ogni loro canzone è riempita dai suoni del futuro e il passato, che assieme creano il proprio mondo sonoro--musica epica, che spazia da apparizioni maestose del loro lato oscuro per transitare su inquietanti ballate o verso frantumazioni post-rock che flirtano con animi shoegaze. In ogni traccia si muovono assieme il bene ed il male, con il comune denominatore della malinconia assoluta, tirata all’estremo.
In “The Resurrectionist” la stessa musica diviene più solida e meno eterea, più corposa e meno dedita al make up lisergico: “Rise Up And Fight”, per citare un esempio, mena fendenti impazziti, come ci regalasse un inusuale viaggio rock verso pianeti sconosciuti. Anche qui, comunque, il clima ideale di "Crippled Black Phoenix" è, in linea generale, sempre per lo più volto alle loro atmosfere soffuse propagate da evoluzioni acustiche, da essenziali spremute dell’animo sottese da voce e piano.
Con dovere di obbligata sintesi, posso dire che si tratta di una doppia triste ma bellissima creazione, ambiziosa e monumentale, maestosa ed epica; talvolta essenziale talaltra rigonfia di ogni rigurgito psych and prog che possiate immaginare. Una carezza per le vostre orecchie, ed allo stesso tempo una stretta quasi insopportabile al vostro cuore. Ma soprattutto, una bellissima notizia per gli ascolti intelligenti.