Sunlight To Blue... Blue To Blackness
Partiamo dall'ABC : Durutti Column e Vincent reilly sono la stessa cosa. Nel bene e nel male, laddove essere l'uno fagocita e corrompe l'altro. Vini ha disseminato per quasi 30 anni elementi delle sue composizioni essenziali, raccontando malinconie e foglie morte anche quando imperava il punk, anche quando pompava la new wave, anche quando dominava il pop. Otto albums alle spalle ed una piccola (manco poi tanto)storia, spesa in gran parte nel mondo Factory, lontano dai circhi e dai varietà, ma attento a non lasciar mai decadere il fascino delle sue composizioni. Ritorna oggi, ancora, la formula si ripete, ma non c'è mai monotonia, ci sono sempre i refoli di voce che sottendono le delicate melodie, c'è la magia che ti fa nascere subito la necessità di spegnere la tv ed ogni elemento sonoro che possa disturbare l'ascolto, c'è l'enfasi morbida del delicato comunicatore sonoro. Ascoltare e riflettere. Sulla bellezza fenomenale dell'essenziale, sul fascino inarrestabile del poco che non stroppia, sui pensieri che è capace di riaccenderti : Vincent Reilly ed il suo mondo delicato, per ascolti sensibili.