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Death Magnetic

Di: Ubik | 15/09/2008
Sì, va bene, Pitchfork lo massacra (http://tinyurl.com/5fxjdd), dandogli un 4,9 e dicendone di tutto; un di tutto che si può sommariamente ridurre a una cosa: il gruppo di Los Angeles ormai è diventato pomposo e autoreferenziante fino all'autoimitazione, un titolo per tutti, The Unforgiven III: ma chi glielo ha fatto fare di (ri)farlo? Ebbene, a me, fatto filtro di tutta una serie di riserve, questo disco non dispiace. Non sarà un capolavoro assoluto, ma mi ci ritrovo, come con una bottiglia di buon vino. Non nettare d'annata, no, non quei sorsi che ti fanno estasiare, ma prova a metterlo su e ad alzare un po' il volume, il malumore - se lo hai - ti passa e di conseguenza il buonumore ti viene. Da altre parti Death Magnetic viene gratificato di "impronta trash accentuata", tanto da ricordare gli inizi. Qui sono più critico, perché il suono è assolutamente pulito, manca quella tinta rumorosa che tanto ci piacque e ci entusiasmò. Manca, forse, quel pizzico di gioventù che sarebbe anche ingeneroso chiedere a gente ormai invecchiata. Del resto, prova a chiedere a dei cinquantenni cosa pensano della morte: come dice lo stesso Pitchfork, fino a trent'anni i Metallica alla Signora con la falce hanno sputato in faccia, adesso, grazie anche a un James Hetfield che compone testi meno arrabbiati, cercano invece di esorcizzarla.

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