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Masse Mensch Material

Di: Ubik | 28/04/2008

 Folk apocalittico, new wave, post industriale, dark, pop malinconico: c'è un po' di tutto in questo Masse Mensch Material, opera senz'altro encomiabile per un artista, Rome, al secolo Jerome Reuter, prolifico e nello stesso tempo profondo. Al primo ascolto ci si riconoscono senz'altro le influenze di Einstürzende Neubauten e di Death in June -a cui riconduce anche l'uso della lingua italiana in alcune parti recitate ma - ma qua e là echeggiano anche le atmosfere ben più remote dei Bauhaus dei tempi belli: il tutto rivisto, corretto e reinterpretato secondo i canoni ancora più drammatici dell'oggi, dove l'uomo-massa ha ancora meno prospettive di ieri. Fra le tracce più impressionanti, la bellissima Der Brandtaucher, e poi l'incalzante Wie Götter der Stadt. Un disco da consigliare anzitutto a tutti gli epigoni della musica gotica e del dark, ma che non esclude un ascolto più generalizzato per la profondità e la completezza della proposta musicale.


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