Forse uno degli album più sofferti degli ultimi anni, un'opera da affrontare con molto coraggio, la pazienza di darsi il tempo di qualche ascolto e verranno fuori tutti gli scheletri del capace armadio di Carla Bozulich: da quelli più evidenti, Nick Cave e Diamanda Galas, fino al Jim Morrison più stralunato, quello di Celebration of the lizard, per intenderci, quello che esce fuori solo a tratti in The End. E proprio di questo caposaldo del rock di sempre si ode in Hello voyager la citazione, che spunta all'improvviso nella voce di Carla che dice, insieme con Jimmy, "the west is the best". E forse la sorpresa più grande è proprio questa, a ben vedere: che in un album difficile, bello, sofferto, doloroso da scoprire emerga proprio il fantasma dei Doors meno scontati e più sperimentali, un immenso serpente che si mangia la coda lungo 40 anni di musica.
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