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Mètode de Rocanrol

Di: Ubik | 07/11/2007

Signore e signori, in piedi, si presenta di seguito un signore assai importante: attivo dal 1975, i suoi album si contano ormai a decine, tra le collaborazioni più significative, quelle con Pj Harvey e Robert Wyatt. Avrete capito che non stiamo parlando di una persona qualsiasi, ma di un artista abituato a decostruire e riassemblare musica. Parliamo di Pascal Comelade, che ha appena dato alle stampe l'ultimo dei suoi tanti lavori: Mètode de Rocanrol è un album a mio avviso eccellente: partendo dall'impronta folk collocata tra Francia, Barcellona e Pirenei - l'area natale di Comelade - si allarga uscendo da ogni genere. Siamo vicini, sia pure nelle reciproche innegabili differenze, a operazioni alla Hector Zazou: si compone e si suona senza curarsi del mercato o di una corrente da seguire, ma si va e basta, usando solo il proprio genio. Tra boleri, ritmi africani, ricordi della patafisica, Satie e il rock catalano degli anni '70, Comelade affida le sue suggestioni a una quantità impressionante di strumenti e arie musicali e il prodotto è un disco memorabile. Chi ha amato Beirut lo amerà profondamente.


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