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Di: Ubik | 30/10/2007

Attenzione, qui siamo nel capitolo dell'eccellenza, almeno per quanto riguarda il sottoscritto. Punk e hardcore con una spruzzata di noise per questo trio newyorkese di chitarra, synth e batteria, ma soprattutto canzoni, confezionate in un modo molto particolare. Se qualcuno li paragona agli Husker Du attualizzati, a me - orecchio personale - sembrano più una versione distorta e futuribile di Arcade Fire, con lo stesso impatto emotivo, e sicuramente meno immediatezza. Sarebbe meglio dire, forse, senza nulla concedere alle facili melodie, ma andando a incidere e scomporre la melodia stessa, tirando fuori tutto quello che c'è da dire. Insomma, un gran bel disco, per chi ha la pazienza di andare oltre un ascolto distratto, per scoprire come sia vero che la nuova scena di Brooklyn esiste ed è ben vitale.


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