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The Unfairground

Di: Ubik | 22/10/2007

Quindici anni di silenzio, ed eccolo lì, torna anche lui, uno dei protagonisti insieme più scuri e più solari dell'epopea dei Soft Machine. Kevin Ayers si ripropone sulla scena con un album fatto di sette brani semplici semplici, ma che lasciano il segno. Una voce profonda, da chansonnier stralunato, che ci propone una serie di storie che sembrano uscire dritte dagli anni '70, strette parenti di quel "May I" che fu tra i capolavori di quella pietra miliare che si intitolava 1.June, 1974. Se il ritorno di Robert Wyatt non sembra destinato a lasciare il segno, questo lavoro di Kevin Ayers sicuramente marca una tappa importante. Unico difetto, un disco troppo breve. Con la speranza di non dover aspettare altri quindici anni per ascoltare il seguito.


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