Quanto segue è tratto dal blog di Beppe Grillo ed è stato pubblicato il 14 ottobre scorso. Si sta parlando parecchio di questo post, e non sempre bene. C'è chi applaude, c'è chi, ovviamente, stigmatizza. Una delle critiche pare essere questa: Grillo parla come il pizzicagnolo sotto casa, cade nel qualunquismo e stavolta scivola sulla banana del "ma se vanno in giro con la minigonna corta così, allora se la vanno a cercare". Punto di vista che è notoriamente meschino e idiota, ma che non mi pare sia quello che Beppe voglia dire.

A me onestamente pare piuttosto che il Nostro abbia perso un'occasione per tacere: non aggiunge nulla a quanto altri hanno già formulato [... leggi ancora ]

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Sembrerà ossessivo dirlo ancora una volta, ma ho sempre amato la musica ossessiva...
Il muro di suono, il magma ribollente, il coacervo indistinguibile in cui perdersi, che ti prende, ti travolge, ti porta lontano.
Una volta poteva essere la Third Ear Band (cfr. Fire, da Elements), i primi Soft Machine, molti dei tedeschi degli anni settanta, via via fino ad oggi, a certo noise, a certa psichedelia, a certo freak-folk.
Per non parlare dei minimalisti alla Charlemagne Palestine...
(Anche quando suonavo negli anni '70 cercavamo di arrivare a tanto, e in un paio di occasioni ci riuscimmo pure...)
Vibracathedral Orchestra, un gruppo che iniziò nei colli dello Yorkshire improvvisando nella cucina di uno dei fondatori, [... leggi ancora ]

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Ancora su crescita economica e sviluppo sostenibile: inoltro un articolo molto interessante tratto da "Aprile Quotidiano per la sinistra" 25 settembre 2007. Ecco il link alla rivista on line.

I dati ultimi pubblicati dal "Living Planet Report", che raccoglie dati semestrali sull'impronta ecologica di oltre 150 nazioni, mostrano che l'impronta ecologica globale è già attestata sul 120% ( ! ) della capacità di carico del pianeta. Il mondo sfrutta ogni anno, in base al numero degli abitanti, oltre 2 miliardi di ettari più di quanti ne disponga. Eppure, le società attuali continuano a perseguire la crescita come imperativo categorico

Nell'anno 1650 la popolazione mondiale contava circa mezzo [... leggi ancora ]

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Quando si dice una band seminale: postpunk, dub, new wave, sperimentazione. Quanti spunti si trovano in questo album pressoché spettacolare di un gruppo assolutamente sconosciuto, o meglio, misconosciuto. Più che di band in senso classico Family Fodder fu infatti un collettivo artistico, in cui nel tempo - prevalentemente fra il 1979 e il 1983 - presero parte fino a venti musicisti. Risentendo questo lavoro a distanza di ben ventisette anni, non c'è che dire: la loro musica non sfigura affatto, e può stare senza tema testa a testa con cose molto quotate e chiacchierate di quest'ultimo periodo. Notevoli  la sezione ritmica, sulla quale potreste regolare l'orologio, e soprattutto la voce di Dominique Levillain, compagna [... leggi ancora ]

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Un tempo si diceva: lavorare tutti sempre di meno. Oggi, con le tecnologie che ci sono a disposizione, qualcuno comincia già ad applicare settimane corte e cortissime: di pochi giorni fa la notizia che in Francia si taglierà un ulteriore giorno di scuola su una settimana che ne prevede già cinque. E, considerando problemi come l'effetto serra e il riscaldamento globale, c'è chi da qualche tempo, anziché la crescita economica, teorizza la decrescita. ma di cosa stiamo parlando? Ce lo spiega Maurizio Pallante, in un libro pubblicato da Editori Riuniti, e in un articolo comparso su: http://www.carta.org.

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Si è molto parlato nei giorni scorsi di questa iniziativa: scarico il nuovo disco dei Radiohead e decido io quanto e se pagarlo. In molti hanno detto, ecco il rumore che fanno le majors quando cadono, e decisamente il passo è significativo. L'aneddoto è che anche io ho provato a fare lo scarico dal sito dei nostri, e mi sono visto rimandare a una pagina dove avrei dovuto, anche per il download, fornire tutta una serie di dati personali. Mi sono insospettito e ho lasciato da parte la cosa, finché non mi sono imbattuto in anticipazioni di altra fonte, ed eccomi qui, ad ascoltare questo nuovo lavoro. Credo molto nelle impressioni "a caldo" e perciò vi dico che In Rainbows mi piace, ha insieme il passo dei [... leggi ancora ]

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(Il post esce oggi per non sovrapporsi a quello di ieri di Franz)

Il 14 ottobre di 72 anni fa nasceva in una capanna di tronchi nell'Idaho La Monte Young, patriarca, insieme a Terry Riley, del cosiddetto minimalismo.

Da giovane suona con Eric Dolphy, Bill Higgins e Don Cherry. Si interessa presto alla musica seriale e di Cage, e poi agli effetti di toni ricchi di armonici (come per esempio quelli della voce o degli archi) sostenuti per lungo tempo.
Costituisce parte importante del movimento Fluxus, un movimento di artisti concettuali di varia estrazione, (John Cage, Allan Kaprow, Joseph Beuys, Nam Jun Paik, Yoko Ono, Genesis P-Orridge, tanto per citare i piiù celebri) dediti a decontestualizzare (ahimé...) l'arte. [... leggi ancora ]

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Non passerà alla storia come l'album più bello dell'anima più creativa del rock inglese, ma si tratta comunque di una testimonianza affascinante di classe, dove non mancano, specie nella seconda e ultima parte, delle perle preziose, una fra tutte una cover bellissima di Hasta Siempre. Robert Wyatt torna con un lavoro dai toni sommessi, che però entra nel sangue e ti sorprende quando ti sei accorto che ti ha coinvolto nell'intimo. Succede spesso così coi grandi della musica. E' in tre atti la suddivisione formale di questo album, ma in realtà si tratta di un vero e proprio stream of consciousness che si compone di vari segmenti, tutti allo stesso modo fantasticamente folli . Bella anche la compagnia di cui Robert si [... leggi ancora ]

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Oggi è il giorno delle primarie del Partito Demogratico, una data importante malgrado tutto secondo me, ed ecco perchè ho deciso: andrò a votare.
In questi mesi, a voler essere gentili con il nuovo superpartito di centro sinistra, ce l'hanno messa tutta per scoraggiarci ad andare al voto, cercando soprattutto di trasformare le primarie in un plebiscito per Walter Veltroni, perfino la commissione parlamentare di vigilanza ha preso una decisione tardiva sulla distribuzione degli spazi televisivi. Ma io sento che c'è una grande voglia di partecipare, sarà stato forse anche Beppe Grillo o meglio sarà che la gente non è tutta addormentata dietro alla televisione e forse, se pur timidamente ed a fatica, ha voglia di [... leggi ancora ]

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Album di debutto per questo duo con base in Canada composto da Elsieanne Caplette (voce e tastiere) e Stephane Sotto (batteria e percussioni). Musica con suggestioni elettroniche, trip hop influenzato da Bjork, Portishead e Morcheeba. L'ascoltatore attento ci può trovare anche world beat, ambience e un pizzico di jazz mescolato a echi classici. 

Un bell'album, che si fa però apprezzare secondo me più per l'atmosfera generale e soprattutto per la voce di Elsieanne, che ricorda molto quella di Joanna Newsom, con lo stesso modo di porgere melodie e intrecci canori. Da consigliare per una serata tranquilla, anche se non mancano punte di vivacità e creatività di grande [... leggi ancora ]

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