Un tempo si diceva: lavorare tutti sempre di meno. Oggi, con le tecnologie che ci sono a disposizione, qualcuno comincia già ad applicare settimane corte e cortissime: di pochi giorni fa la notizia che in Francia si taglierà un ulteriore giorno di scuola su una settimana che ne prevede già cinque. E, considerando problemi come l'effetto serra e il riscaldamento globale, c'è chi da qualche tempo, anziché la crescita economica, teorizza la decrescita. ma di cosa stiamo parlando? Ce lo spiega Maurizio Pallante, in un libro pubblicato da Editori Riuniti, e in un articolo comparso su: http://www.carta.org.

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Si è molto parlato nei giorni scorsi di questa iniziativa: scarico il nuovo disco dei Radiohead e decido io quanto e se pagarlo. In molti hanno detto, ecco il rumore che fanno le majors quando cadono, e decisamente il passo è significativo. L'aneddoto è che anche io ho provato a fare lo scarico dal sito dei nostri, e mi sono visto rimandare a una pagina dove avrei dovuto, anche per il download, fornire tutta una serie di dati personali. Mi sono insospettito e ho lasciato da parte la cosa, finché non mi sono imbattuto in anticipazioni di altra fonte, ed eccomi qui, ad ascoltare questo nuovo lavoro. Credo molto nelle impressioni "a caldo" e perciò vi dico che In Rainbows mi piace, ha insieme il passo dei [... leggi ancora ]

Non passerà alla storia come l'album più bello dell'anima più creativa del rock inglese, ma si tratta comunque di una testimonianza affascinante di classe, dove non mancano, specie nella seconda e ultima parte, delle perle preziose, una fra tutte una cover bellissima di Hasta Siempre. Robert Wyatt torna con un lavoro dai toni sommessi, che però entra nel sangue e ti sorprende quando ti sei accorto che ti ha coinvolto nell'intimo. Succede spesso così coi grandi della musica. E' in tre atti la suddivisione formale di questo album, ma in realtà si tratta di un vero e proprio stream of consciousness che si compone di vari segmenti, tutti allo stesso modo fantasticamente folli . Bella anche la compagnia di cui Robert si [... leggi ancora ]

Album di debutto per questo duo con base in Canada composto da Elsieanne Caplette (voce e tastiere) e Stephane Sotto (batteria e percussioni). Musica con suggestioni elettroniche, trip hop influenzato da Bjork, Portishead e Morcheeba. L'ascoltatore attento ci può trovare anche world beat, ambience e un pizzico di jazz mescolato a echi classici. 

Un bell'album, che si fa però apprezzare secondo me più per l'atmosfera generale e soprattutto per la voce di Elsieanne, che ricorda molto quella di Joanna Newsom, con lo stesso modo di porgere melodie e intrecci canori. Da consigliare per una serata tranquilla, anche se non mancano punte di vivacità e creatività di grande [... leggi ancora ]

(Tratto da L'Espresso.it, 20 settembre 2007)


di Luca Carra
Da Londra a Parigi a Madrid ovunque in Europa si adottano rigide misure anti traffico. In Italia pochi comuni combattono lo smog. Negli altri è emergenza polveri e veleni. Ecco lo stato di salute città per città.  Cinquanta mila persone ogni anno vittime dell'inquinamento. E alcune procure indagano. In primis quella di Firenze, dove i procuratori Giulio Monferini e Giuseppe Soresina stanno per chiedere il rinvio a giudizio per omissione di atti d'ufficio ed emissione di sostanze pericolose per sei sindaci, un plotone di assessori, il presidente della Regione, Claudio Martini e l'assessore ...

Un ingorgo nel centro di [... leggi ancora ]

Sono stati un simbolo per il rock romano e non solo per una manciata di anni, costruendosi una fama di banda di culto e seminale: brani tirati come Kill The President hanno animato danze e pogo e costruito la leggenda dell'acid hysteria. A diciotto anni dall'uscita del primo, storico LP No escape from acid hysteria e a venti dalla comparsa del primo singolo No Dice, tornano i grandissimi Fasten Belt, e con una sporta piena di novità. Li abbiamo intervistati.

- Ciao ragazzi, e ben ritrovati. Il binomio radiorock-Fasten Belt si rinnova sulle web-frequenze di radiorock.to. Cosa avete fatto in tutti questi anni?

Fino al 1997 abbiamo suonato insieme e alla scadenza del contratto con la Bmg ci [... leggi ancora ]

Prima o poi dovrò togliermi la soddisfazione di sentirla in un musical brechtiana, cantare Mackie Messer con il suo vocione suggestivo e alcoolico. Torna dopo dodici anni Susan Ballion aka Siouxsie e ci confeziona un album coi fiocchi: passata, digerita e assimilata la maternità dark, la Nostra Signora del rock ci presenta un lavoro articolato e dai diversi spunti: elettronica, cabaret, sperimentazione, un po' uno spaccato di oltre due decenni di carriera. Spunta qua e là qualche lacrima in stile gotico, ma rivisitato e vivificato. Non sempre il mix riesce, ma quando Siouxsie trova la sintesi, è grande musica e, soprattutto, in evoluzione. Alla faccia di tante star coetanee o poco più che da anni confezionano, ahinoi, [... leggi ancora ]

Gente, che botta! Lo so, lo so, in questo periodo vi sto riempiendo tasche e orecchie di folgorazioni positive, ma questa è da ricordare. Primo album vero e proprio di questa pazzesca formazione di Iowa City, Behold Secret Kingdom è una piccola summa. Che dal cuore degli USA arrivasse un gruppo capace di coniugare i primi Soft Machine col noise non me lo aspettavo proprio, e ancor meno mi aspettavo che questi Raccoo-oo-oon, gioco di parole sul nome dell'orsetto lavatore, con una denominazione così minimale, riuscissero a confezionare pezzi così maturi e per di più concisi, senza quella verbosità tipica di altri gruppi che non hanno niente da dire. E qui, oltre al pataphysic rock redivivo, c'è veramente tanto: Mars [... leggi ancora ]

 (Tratto da La Repubblica)

Torna un vecchio amico dei tempi di una radio che adesso non c'è più. Dal Michigan, i gloriosi His name is alive pubblicano un bell'album che entra con passo deciso, se non nell'eccellenza del 2007, tra le opere da ricordare. Un disco che arriva diciotto mesi da quel Detrola che conteneva quella “I Thought I Saw You Moving” che, secondo le leggende metropolitane, David Bowie usò come suoneria per il suo cellulare. Scherzi a parte, un riuscito mix di folk, pop e il giusto pizzico di elettronica, più la voce di Andrea "Andy FM" che ha rilevato con dignità la mitica Karin Oliver. Xmmer contiene almeno un paio di brani da ricordare: Spiccano "How dark is your dark side" e "Sangaree", ma [... leggi ancora ]