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Michele Luches
Podcaster

Michele Luches

Sono nato il 15 Maggio 1963 a Genova, nel popoloso quartiere di Sampierdarena, lo stesso che vide nascere la Sampdoria: per questo sono sfegatatamente tifoso del Genoa. Dopo aver vissuto nell'altrettanto popoloso (e popolare: c'era la famosa Italsider, dove peraltro mio padre lavorava - ci tengo a sottolineare le mie origini operaie) di Cornigliano, mi sono trasferito alla tenera età di 4 anni a Roma: per questo mi considero romano a tutti gli effetti, ovviamente calcio a parte.
La data che ha segnato la mia vita è il 20 Marzo 1987: la scoperta di Radio Rock, "Close To Me" dei Cure trasmessa da Franco Cesari. Qualche giorno ed ero già a Via Chiusi, ad aprirmi la porta un tipo simil-tedesco anche nel nome: l'inizio di una delle amicizie più belle della mia vita. Grazie a lui, a Franz Andreani, il 25 Luglio 1990 ho trasmesso per la prima volta, nei magici studi di Via Poggioli, il periodo d'oro della "nostra" Radio Rock.
Musicalmente sono cresciuto con amici illuminati (grazie Umberto!), indirizzandomi ben presto verso quello che è il genere che meglio mi rappresenta: la new wave. Credo che il periodo fine anni '70-inizio '80 sia stato straordinario per il rock, con una infinità di novità e di voglia di fare/suonare/ascoltare, un'era irripetuta e irripetibile. Oltre che di Genoa, dunque, la mia vita è piena di Cure, Joy Division, Smiths, ma anche dei "padri ispiratori" come Velvet Underground (il gruppo rock perfetto!), David Bowie, Television, Patti Smith...
Tra le cose che non sopporto, i fascismi di ogni tipo, i militarismi, i nazionalismi, le ipocrisie, i buonismi, i nani pelati, i presidenti americani dal 2000 in avanti, le mediocrità intellettual-nazional-populistiche, le televisioni dei nani pelati, quelli che "in medio stat virtus", la Sampdoria, Carraro e la sua cricca che c'ha mandato in C, la mancanza di coerenza, chi vota per i nani pelati, chi fa e non dice, chi dice e non fa... La mia religione è il detto "la religione è l'oppio dei popoli", sono "100 per cento ateo" e ne sono fiero, sono pacifista ma non abbozzo, vivo secondo una regola che, se applicata da tutti, sarebbe la soluzione di ogni problema: VIVI E LASCIA VIVERE.
Sostengo "Emergency", adoro Albert Camus e J.P. Sartre, considero Jonathan Coe il più grande scrittore vivente. Tra i miei film preferiti, "Brian di Nazareth", "Frankenstein Junior", i vari "Fantozzi", "Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani" (con l'immenso Al Pacino), "Donnie Darko", i primi di Nanni Moretti, i film cinesi/coreani/giapponesi. Una delle frasi più fighe della storia: "E' difficile essere un figo... bisogna impegnarsi duramente tutto il giorno" (Ian McCulloch, cantante degli Echo & the Bunnymen). Il mio più grande difetto è la pigrizia, infatti potrei continuare con 'sta cazzo di biografia ma, come diceva un tempo Lilli Gruber, "io mi fermo qui"...