Amo da sempre la Radio. Da bambino, per me, la Radio era il calcio. Così, che fosse la radio da tavolo bianca con l'antenna giroscopica di nonna Maria o la mia piccola Grundig rossa verticale con le rotelline del volume e della sintonia sulla parte superiore, da piccolo per me la Radio era la scatola dalla quale uscivano le voci di Roberto Bortoluzzi, Enrico Ameri, Sandro Ciotti... e via coi risultati dei primi tempi.
Qualche anno più tardi, la Radio si lega indissolubilmente alla Musica; dapprima quella più semplice e commerciale di RaiStereoUno e RaiStereoDue, poi quella più viva e vitale delle Radio private, meglio se piccole, coraggiose e schierate. Così, ecco l'Aradio Città Uno di Roberto Brandolini e degli irresistibili stacchetti (chi non ricorda l'omino che regge l'antenna dell'Aradio Città Uno? Un mito!) e poi Radio Luna 99,3, con la dolcissima Stella che mi sveglia ogni mattina col suo sano e santo Rock'n'Roll. Nel 1992 l'incontro con un' emittente che, nel bene e nel male, cambierà per sempre il mio rapporto con la Radio. Un'emittente che, purtroppo, da molti anni si è radicalmente trasformata e che per questo motivo non nominerò. In una sera d'estate del '92, a Fregene, la voce calda e pacata di Marco Artico mi strega a tal punto da farmi pensare - per la prima volta - di poter passare dall'altra parte, di poter entrare anch'io nella scatola. Per tre anni continuo ad ascoltare le trasmissioni di Marco e di Gianpaolo Castaldo, cercando in tutti i modi di comprendere la differenza tra "parlare" e "trasmettere".
Nel 1995, il primo passo. L'emittente in questione apre una fascia informativa serale. Tre GR flash durante le trasmissioni dei miei dj preferiti. Essendo iscritto all'Albo dei Giornalisti già da tre anni, mi faccio coraggio e mi propongo, cercando di esser messo di turno principalmente il martedi ed il venerdi, per poter assistere di persona alle trasmissioni di Marco e Gianpaolo.
Nel 1997 il grande salto. Il padrone della radio liquida - da un giorno all'altro - l'intera redazione informativa, per evitare le spese necessarie al conseguimento del tesserino di pubblicista da parte di due redattrici. Personalmente (forse anche un po' stanco del fatto di dover sempre interrompere le trasmissioni di Marco e Gianpaolo con notizie di morti, feriti e sciagure varie) colgo l'occasione per passare al di là del mixer, il mio Sogno di sempre. Una settimana di affiancamento ad un dj della radio e il Sogno diventa realtà.
Nel '97 (prima dei vari "Anima mia" e "Cocktail d'amore") insieme all'amico e collega Marco Silvestri diamo vita il giovedì sera alla trasmissione "Settanta mi dà tanta" (sottotitolo: "Non c'è due senza trash"), uno spazio interamente dedicato al peggio - e non solo - degli Anni '70.
Ma, nel giro di un anno, quella stessa emittente - in pratica - muore. Come tanti altri dj che prima di loro non si son voluti piegare al "nuovo corso", vengono messi nella condizione di andarsene anche Gianpaolo e Marco, nonché Giampiero, Flavia e Franz. La vecchia, storica stazione non esiste più. Fine del Sogno.
Personalmente, per amore dei tanti ed affezionatissimi ascoltatori (molti dei quali divenuti veri e propri amici anche al di fuori della radio) resisto fino al marzo del 2000. Ma quando una mattina il padrone della radio mi dice di non passare troppo spesso De Andrè perché - testuali parole - "De Andrè porta sfiga", non ci vedo più dalla rabbia. Due giorni e pongo fine, senza rimpianti e per sempre, a quella avventura.
Un salutare anno di stop.
Nel 2001 vengo contattato da una piccola ma storica emittente romana, Radio Città Aperta dove, in undici anni, ho realizzato più di 3000 interviste, ospitando in studio centinaia di gruppi e offrendo a tutti la possibilità di suonare dal vivo. L'intervista alla sorellastra di John Lennon e la partecipazione in Giurìa al Premio Tenco sono senz'altro i traguardi più importanti raggiunti, o almeno quelli che più mi hanno emozionato.
Adesso una nuova avventura, che poi forse così nuova non è. A "Radio Rock The Original", infatti, ritrovo tutti i miei amici, colleghi e maestri che dovettero abbandonare la famigerata emittente nel 1997.
Non solo il Sogno continua, ma si torna a casa.
Buon ascolto e… stay tuned!
P.S. Amo: La Radio, la Musica, gli animali, viaggiare, la California, l'Irlanda, la Formula 1, il sole, il mare, il treno, la pizza alta, la Nutella, i telefilm Anni '70, la Gialappa's, il Tetris, i vinili, l'organo Hammond. Odio: Il berlusconismo, i programmi mediaset, i razzisti, l'arroganza, l'ignoranza, chi urla, la pubblicità, l'aria condizionata, l'inverno, i Suv, le moto, Ikea, i fast food, la techno, gli mp3, le verdure, le feste comandate.